martedì 19 aprile 2011

Minima Volti di Mimesis Edizioni

Storie di collane micro #1


Librobreve non ospita solamente recensioni, ma anche notizie, interviste a protagonisti dell’editoria (in arrivo le prime) e, con questo post, inaugura una serie di piccole monografie su collane che, secondo chi scrive, si distinguono nel panorama dell’editoria formato micro.

Tra queste è meritevole d’attenzione il caso della collana “Minima Volti” di Mimesis Edizioni. In realtà presto si dovrà parlare per esteso e in altre sedi di questo editore che sta trovando un posto di rilievo nell’editoria di filosofia tanto da autodefinirsi, nella propria comunicazione, come “l’editore di filosofia”, quasi a dire “per antonomasia”, aggiungo io. Scelta di posizionamento coraggiosa e lungimirante, finalizzata a presidiare fermamente una vivace porzione del panorama editoriale che comunque si presta a incursioni e scorribande su “generi” contigui (architettura, antropologia, cinema, arti figurative).

I volumi sono innovativi e curati nel progetto grafico e hanno un prezzo di copertina fisso di 3,90 euro fortemente invitante (in commercio si trovano spesso volumi simili dal punto di vista della fattura a 7 euro). Nel 2011, rispettivamente con copertina verde, bianca e rossa a ricordare un anniversario a tutti noto, sono usciti rispettivamente Repubblica di Giuseppe Mazzini, Federalismo di Carlo Cattaneo (mai scelta fu più tempestiva per provare a far chiarezza su questa parola della politica!) e Eguaglianza di Carlo Pisacane.

Il 2010 è stato l’anno in cui la collana ha trovato il proprio assetto. All’interno di questa piccola miniera dell’editoria recente, si sono susseguiti diversi autori, filosofi contemporanei e classici. Troviamo il prolifico Slavoj Zizek con The Matrix e Il segreto sessuale della chiesa, un volumetto con una tesi originale sulla pedofilia in ambiente ecclesiastico, Anal und Sexual di Lou Andreas-Salomé, Padre Agostino Gemelli con il libro forse più provocatorio, quel Contro Padre Pio nel quale il medico cerca di smascherare il grande bluff che intravede nelle ferite del frate da Pietrelcina e che possiamo considerare a tutti gli effetti un documento importante per ricostruirne la fama controversa. C’è un discreto gruppo di filosofi francesi che conta Gilles Deleuze, sempre molto seguito dall’editoria italiana, con Immanenza e l’affascinante Cinema, Jean Baudrillard, che ritorna sui suoi cavalli di battaglia con Cyberfilosofia così come fa il Micheal Foucault di Eterotopia. Non mancano classici della tradizione filosofica come Il dio nascosto di Niccolò Cusano (che bello!) e Sulle reliquie, lo scritto del 1543 di Giovanni Calvino in grado di smascherare, oggi come allora, la pericolosa contiguità tra superstizione e religione. C’è pure spazio per un paio di filosofi italiani, Antonio Caronia e Mario Perniola che, rispettivamente con Virtuale e Più che sacro, più che profano, tornano su temi già trattati altrove e danno uniformità e continuità al progetto tematico della collana, dove trovano spazio senza cozzare tematiche cyborg e religiose.

Rimane la curiosità di ipotizzare il futuro di questa serie di libretti, avviata con una scelta di titoli e autori calibrata e graffiante. L’attesa è che vengano preservati i forti stimoli che, racchiusi nel piccolo mondo di un volume di 48 pagine, questi titoli sanno offrire.

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