giovedì 5 maggio 2011

Indignatevi! Così tuonò Stéphane Hessel



Questo pamphlet mi era già capitato tra le mani al momento dell'uscita, qualche mese fa. Avevo percepito un solletico per il titolo, ma non immaginavo che a distanza di qualche tempo sarebbe diventato il caso editoriale della primavera 2011.

L'altro giorno ero alla Feltrinelli in stazione centrale a Milano, avevo qualche minuto regalatomi da un ritardo di Trenitalia. Ovunque girassi trovavo pile di questo volumetto. Diciamocelo: per un libro breve diventare un best seller è una missione quasi impossibile,  capita davvero di rado. Add editore e Hessel ci sono riusciti. O forse ci è riuscito, più semplicemente, quel titolo che aveva solleticato anche me?

Quel punto esclamativo esagerato in copertina s'accoppia all'esortazione a indignarsi, titolo che funge da contenitore riempibile con le motivazioni più disparate. Queste le chiavi del successo? Poi anche il display per le librerie dove il libro era esposto (il cosiddetto materiale POP o POS), il successo in Francia rimbalzato di qua e sicuramente i molti che hanno parlato e scritto del libretto e del suo autore in questi mesi hanno reso possibile questa travolgente scalata delle classifiche.

Insomma, anch'io sono caduto in tentazione e ho acquistato il libro di Hessel. Ecco, con il rispetto dovuto all'autore e al suo editore, ho pensato che era meglio se risparmiavo i pochi euro del prezzo di copertina (pag. 64, euro 5). Nulla da eccepire al testo principale scritto da Hessel; per quanto riguarda l'appendice invece, il testo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani lo trovavo benissimo anche in rete. Personalmente non ho comunque trovato granché di eccezionalmente illuminante, folgorante o graffiante in questo libro breve. Forse nutrivo eccessive aspettative? Ripeto, non ho nulla da dire sulla statura o spessore del suo autore, ambito, questo biografico, nel quale non voglio assulatamente entrare.

Quello che mi domando è piuttosto questo: cos'ha di speciale questo libretto? Cosa c'è di indispensabile, quali spunti davvero innovativi offre (intendo spunti che non fossero in qualche modo già nell'aria)? Se il testo di Hessel fosse uscito in una pagina o due di giornale o rivista avrebbe raccolto lo stesso rapido interesse? In parte credo di aver già iniziato a rispondere. La mia miopia è così pesante da impedirmi di afferrare l'eccezionalità di questo pamphlet? O questo pamphlet si limita appunto ad "afferrare" un qualcosa che è già nell'aria e a darne una risposta confezionata sotto forma di libro?

"Indignarsi" presuppone un atto di ira e disprezzo, etimologicamente "non stimar degno". Solitamente "degno" è seguito da uno o più complementi. Di questi complementi forse dovremmo iniziare a parlare e a scrivere.

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