lunedì 4 marzo 2013

Ca' dei Ricchi a Treviso ospita Flavio Santi e Roberto Cescon per "Tra Versi"


Giovedì 7 marzo 2013
ore 20:45
Ca' dei Ricchi, via Barberia, Treviso
"Tra Versi" - incontro coi poeti 
Flavio Santi e Roberto Cescon

La formula degli incontri curati da Marco Scarpa prevede le presentazioni degli autori, le letture di poesie e momenti per il confronto ed il dialogo con chi verrà ad ascoltare. Particolare cura sarà dedicata alla scenografia, con cuscini, tappeti, libri e pergamene scritte a mano, il tutto in un ambiente informale, familiare, rilassato per facilitare l’ascolto, per avvicinare colui che ascolta a colui che legge ed infine per condividere un bicchiere di vino. Altre informazioni su quanto avviene a Ca’ dei Ricchi, nuovo spazio vivo e ricco di iniziative a Treviso, sono reperibili nel sito di Treviso Ricerca Arte (TRA). La rassegna "Tra Versi" proseguirà con cadenza quindicinale fino a maggio con ospiti interessantissimi. (Anticipo soltanto il nome di  Cristina Alziati che, come da programma non ancora definitivo, dovrebbe chiudere la rassegna a primavera inoltrata.) Per Librobreve ogni appuntamento rappresenta l'occasione per dirottarvi verso qualche nuovo libro di poesia, ora magro, ora snello, ora smilzo, ora allampanato e ossuto, talvolta mingherlino (e, in ogni caso, quasi sempre, breve).

Flavio Santi è stato scoperto e apprezzato dai maggiori intellettuali del Novecento italiano (tra cui Giovanni Raboni, Maria Corti, Enzo Siciliano, Cesare Garboli); oltre alla presenza in antologie (tra cui Nuovissima poesia italiana, Mondadori, 2004; Parola plurale, Sossella, 2005), ha all'attivo i libri di poesia: Viticci (Stamperia dell’Arancio, 1998, Premio Sandro Penna), Rimis te sachete (Marsilio, 2001), Asêt (Barca di Babele, 2003), Il ragazzo X (Ed. Atelier, 2004), Mappe del genere umano (Scheiwiller, 2012). Come prosatore, oltre alle presenze in numerose antologie (Oroscopi laboriosi, Ediesse, 2006; Narradiohead, Baldini Castoldi, 2008; A occhi aperti, Mondadori, 2008), ha scritto i romanzi Diario di bordo della rosa (PeQuod, 1999), L’eterna notte dei Bosconero (Rizzoli, 2006), Aspetta primavera, Lucky (Socrates, 2011, candidato al Premio Strega 2011, Premio Paradiso degli Orchi) il memoir Il tai e l’arte di girovagare in motocicletta (Laterza, 2011) e la raccolta di racconti La guerra civile in Italia (Sartorio, 2008). Suoi racconti, romanzi e poesie sono tradotti in inglese, francese, spagnolo, tedesco, rumeno, norvegese, finlandese, albanese, nederlandese, russo, americano, indonesiano, coreano.













Da Mappe del genere umano (Scheiwiller, 2012)

Erano due scarpette

Erano due scarpette
Ma erano due scarpette
naik, tenute a casa
in un armadio,
sotto canfora,
una striscia verde
di cometa sul cuoio, e la sensazione
di camminare su
un lenzuolo, la sera poi per strada.
«Dovrò essere più severa con me»
diceva «la vita farla
più che pensarla
o la mia speranza sarà nera.»

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No logo

Quella foto di Bertold Brecht
sigaro in bocca, giacca di cuoio:
cosa dice? dove va?
Che il proletariato è morto?
Che siamo incapaci di rivoluzioni?
Non saprò mai come è andato
a finire quel mio sogno su io
che sono partigiano ma ho paura,
imbraccio il fucile col senso di morte
ma scappo tremando, mi pare di ricordare.
Ma se abbiamo paura della morte in sogno,
questo sembra sussurrare Brecht,
dal cartone ingiallito della stampa,
vita assassina come farò
a chiamarti bellissima?


Roberto Cescon è nato nel 1978 a Pordenone, dove vive e insegna. Ha pubblicato Vicinolontano (Campanotto, 2000) e il saggio Il polittico della memoria. Aspetti macrotestuali sulla poesia di Franco Buffoni (Pieraldo, 2005). Suoi racconti sono apparsi nell’antologia Scontrini (Baldini&Castoldi, 2004), nella rivista ‘Tina e su ombelicale.it. Il suo ultimo lavoro è La gravità della soglia (Samuele, 2010). Sue poesie sono state pubblicate su Atelier (marzo 2012). È tra i curatori della Festa di poesia di Pordenone e collabora all’organizzazione dei festival letterari Pordenonelegge e Notturnidiversi. È tra gli organizzatori del Premio Teglio poesia (tegliopoesia.wordpress.com) e del Premio Castello di Villalta Poesia (castellodivillaltapoesia.com). Cura il blog ipoetisonovivi.com. Il suo blog è robertocescon.com.















Da La gravità della soglia (Samuele, 2010)

Battesimo

Quando mi chiedono faresti il santolo?,
rifiuto con imbarazzo perché il battesimo
è lavare il peccato, diventare
figli di dio, cose anni luce da me.
Per insistere dicono il battesimo
è solo perché non si senta diverso
quando gli amici andranno a catechismo.
Non dicono neanche noi ci crediamo.

Non riesco a mentire, il rispetto per chi crede
è non piegare le parole, dire credo rinuncio
come un ciuffo di capelli attaccati
come vogliamo.
Si compra tutto il pacchetto
o non lo si è mai comprato.


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Le donne dei poeti

Le donne dei poeti sono sante
chilometri e serate per sentirli
e dire sempre bene, è andata
bene, come al solito.

Sorridono davanti
pensando che col premio il poeta
pagherà l’assicurazione.
Sorseggiano in disparte
sperando che non faccia troppo tardi.

Talvolta, dopo essersi annusate
quanto basta, si siedono vicino
ad altre donne di poeti,
parlando di vacanze, vestiti,
che il poeta non fa la lavatrice,
e biasimano gli altri menestrelli,
pesanti e incomprensibili.

I poeti sono molto fortunati
perché le donne stanno insieme a loro
non certo per i soldi,
ma perché poeta è la ciliegina
su qualcosa che all’inizio era perfetto.

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