giovedì 27 giugno 2013

"Le sabbie immobili" di Giuseppe Pontiggia

Riletture di classici o quasi classici (dentro o fuori catalogo) #16


Se Pontiggia vedesse il titolo che ho dato a questa rubrica forse sfodererebbe la sua personale definizione di "rileggere": "Si usa per i classici che si leggono per la prima volta". Dopo aver pensato a questo, mi sono detto che forse il titolo più corretto per questa rubrica di Librobreve sarebbe stato "Rimessa in circolazione di classici o quasi classici (dentro e fuori catalogo)." Ma non è di questo che voglio parlarvi, e ormai non cambio più il titolo. Semmai ne invento uno nuovo. Ho citato questo esempio per darvi l'idea dell'efficacia e della gittata della sua riflessione linguistica. A dieci anni esatti dalla morte di Giuseppe Pontiggia, credo siano molti i suoi libri che potremmo leggere/rileggere per rinsaldare un pensiero di grande e importante scrittore. Ma mi soffermo su uno dei suoi libri più brevi e ancor oggi efficacissimo. Per ricordarlo allora riparto da Le sabbie immobili, stupendo titolo di un libretto concentratissimo come il succo di limone. Si tratta di un volumetto davvero smilzo costituito da paragrafi assai brevi quando non da veri e propri aforismi. Comparve nel 1991 per la casa editrice Il Mulino e poi, in seguito, come tutta l'opera di Pontiggia, confluita tra l'altro anche nei Meridiani, proposto nel catalogo Mondadori assieme a titoli ancor più noti e fortunati. Chi era abituato a seguirlo sulla sua pagina di "Domenica" de Il Sole-24 ore, qui ritroverà in fondo quel Pontiggia, attento ai minimi accadimenti nel corpo della lingua italiana, e quindi della società che in quella lingua si esprime.


Ho pensato che per ricordare Pontiggia e questo libro brevissimo, avrei potuto fare a meno di dilungarmi in tanti discorsi o di usare troppi aggettivi (grande critico dell'uso dell'aggettivo fu proprio Pontiggia!). E allora credo che per una volta abbia senso ricordare l'autore e l'opera con la logica dell'avverbio passim latino, pescando un po' qua e un po' là, senza premeditazione, senza rispettare l'ordine di comparsa nel libro, ma riaprendolo soprattutto nelle pagine degli aforismi dedicate alle parole (spesso proprio agli aggettivi), alle concrezioni, ai tic, ai controsensi, magari soffermandomi su quelle più legate alla condizione "italiana" e tralasciando a malincuore il paragrafo Proustiano che a mio avviso costituisce la coppia di pagine più bella del libro. Se vi fidate, è semplicemente un tralasciare per invitarvi con più forza a riprendere in mano Le sabbie immobili, così come le altre sue opere. Buona lettura. 

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ONESTAMENTE Più che un avverbio è una perorazione, un appello. Fa pensare immediatamente al suo contrario, come le donne che invocavano il pudore quando stavano per perderlo.

SINCERAMENTE Lo stesso che onestamente. Sono sinceramente contento per te, credimi. Come credergli?

REALIZZARSI Aspirazione diffusa. Temibile soprattutto quando si realizza. Non basta a distogliere gli altri dallo stesso obiettivo.

GIOVANE RAGAZZA Per distinguerla da vecchia ragazza.

AEROMOBILE Termine usato dagli altoparlanti negli aeroporti italiani, quando l'aereo ritarda. Esprime tecnicità, efficienza, rinnovamento.

CASUAL Il contrario di casuale. Classico di massa. Stile casual. Ha influenzato anche la letteratura. 

CULTURA Facile da definire. Tutto quello che non pensiamo sia cultura è cultura.

SERVOSTERZO Amato dagli automobilisti. Dà agli italiani l'illusione di avere quello che non hanno mai avuto.

MEDIA Vanno pronunciati "midia" per differenziarli dai mezzi di comunicazione di massa.

DIALOGO Ricercato da tutti, purché non sia reciproco.

DEVO DIRE Di successo recente quanto fulmineo. Esprime acquiescenza a uno stato di necessità. Esempio di sopraffazione dimessa. Democratico.

VINCENTI Basta guardarli.


CARISMA Parola che lo sta perdendo, per averlo distribuito a troppi.

RECITARE Come recita la guida, la legge, la didascalia. In un paese di attori, anche l'orario ferroviario recita.

QUI LO DICO E QUI LO NEGO C'è tutta l'Italia.

1 commento:

  1. "QUI LO DICO E QUI LO NEGO C'è tutta l'Italia."

    MI-CI-DIA-LE...

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