giovedì 4 dicembre 2014

Giovanni Turra, "Con fatica dire fame"

Le note critiche del premio letterario "Anna Osti"











Quarto appuntamento della miniserie di cinque post dedicati alle note critiche ai libri premiati o segnalati all'ultima edizione del premio letterario Anna Osti. Ringrazio i promotori del premio e i singoli autori di queste note. Ospito oggi il testo che Luca Pasello ha scritto per Con fatica dire fame di Giovanni Turra (La Vita Felice, 2014).

È sempre un’operazione sospetta, la traduzione intermediale dei prodotti artistici – poesia/teatro, pittura/poesia, poesia/fotografia – a rischio di fuga anarchica dal testo o di illustrazione banalizzante. Non così quando un’immagine, ad esempio, riproduca nel proprio medium il procedimento basilare di un testo poetico. La redazione di Nuovi argomenti ha pubblicato or non è molto quattro brani da Con fatica dire fame, accostandovi uno scatto di Miles Aldridge, Cigarette stubbed in egg yolk. È una macro su un uovo in camicia su cui sta conficcato un mozzicone, col rossetto che grida dal filtro, lampone. Lettura impeccabile, perché dice scarto e “scarto” è polisenso: ciò che resta, relitto; ma anzitutto slittamento, scostamento brusco del punto d’osservazione, sutura mancata (e della presenza umana solo familiari alterità o non consumazioni, a parte l’occhio che osserva). Il tutto operato su oggetti ground zero minimalia o rovine del quotidiano.

Giovanni Turra procede così, sia nella macrostruttura (nell’ordinamento del libro), sia nei singoli componimenti. Il libro, diviso in sezioni, fornisce da sé le proprie chiavi, evidenti dai corsivi-cornice di ogni sezione, generatori di prospettiva e più soggettivi. Ma in ogni brano si avverte quello scarto, si tratti di mondi oggettuali (ciò che è prossimo, feriale, domestico) o di presenze vive (persone, animali, memorie). Dal passo sicuro di Turra, che versifica saldo sul proprio timbro baritonale, la metafora è quasi assente e in esso è la dissonanza a partorire il senso: fatica del vivere (non della scrittura), assenza, distanze quali forme paradossali di comunione... Svolte del senso che non ti attendi. Come brace di sigaretta che sfrigola su un tuorlo, mentre due labbra siano altrove.

Luca Pasello

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