lunedì 5 ottobre 2015

Conversazioni con Iosif Brodskij a cura di Cynthia L. Haven

Quote #8

"To repeat or copy the words of another, usually with acknowledgment of the source." Questo il verbo "to quote". Ma in italiano "quote" è il plurale di quota, parola che mi interessa soprattutto nel senso della misura di un'altezza o di un lato. Citando e contestualizzando minimamente passi importanti, cerco un modo assai svelto di dar notizia di libri significativi, possibilmente brevi. Stando breve, pure io.



Conversazioni (pp. 314, euro 20, a cura di Cynthia L. Haven, traduzione di Matteo Campagnoli) contiene interviste e conversazioni sulla poesia rilasciate con una certa regolarità da Iosif Brodskij. Esce in questi giorni nella Collana dei Casi di Adelphi (unica casa editrice esclusa nel recente passaggio a Mondadori della divisione libri di Rcs). Per chi segue la poesia penso si tratti di uno di quei libri che si attende con gioia. In un passaggio Brodskij ad esempio sancisce la stretta parentela tra poesia e saggistica, e se mi capita di riflettere in termini di "generi" sono sempre stato in accordo profondo con queste parole. Diverse sono le fonti e diversi sono anche gli intervistatori e ciò conferisce al volume una piacevole movimentazione. Non ho ancora terminato la lettura di tutte le interviste e va da sé che in alcuni momenti Brodskij ripeta dei contenuti che gli stanno particolarmente a cuore (la predilezione per Auden emerge in più punti). Finora ne ho lette una manciata, cioè cinque, comunque questo mi basta per estrapolare uno fra i tanti passi convincenti da offrire oggi. Da pagina 222, Iosif Brodskij: Il poeta e la poesia di Grace Cavalieri (conversazione del 1991):

G.C. Il punto centrale è che la poesia è l'unica cosa che conta.
I.B. Forse l'osservazione più importante di tutto il discorso è che la nostra specie ha a disposizione due o tre modalità cognitive: l'analisi, l'intuizione e quella a cui avevano accesso i profeti biblici, la rivelazione. La grande virtù della poesia è che nel processo creativo usi tutte e tre le modalità contemporaneamente, se ti va bene. Quantomeno ne usi due: l'analisi e l'intuizione - una sintesi. E il risultato netto può essere la rivelazione. Se gettiamo uno sguardo schematico sul mondo e sui vari popoli che lo abitano, vediamo che in Occidente al momento l'enfasi è sulla razionalità, sulla «ragione». La modalità cognitiva privilegiata è questa. Mentre in Oriente dominano la riflessività e l'intuizione. Il poeta, di suo, è l'esemplare più sano che possa esistere, perché è una fusione di queste due modalità.

(Qui un contributo dell'anno scorso dedicato a Brodskij e ad una sua poesia da Elegie romane.)

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