martedì 2 maggio 2017

da "La natura Selvaggia" di Beloslava Dimitrova

Una poesia da #62

Un paio di poesie per segnalare, all'interno dell'assai nutrita produzione della casa editrice Arcipelago Itaca, il libro di Beloslava Dimitrova (Sofia, 1986) intitolato La natura selvaggia (pp. 72, euro 12, traduzione di Emilia Mirazchiyska e Danilo Mandolini). Qui il rinvio alla scheda del libro nel sito dell'editore. Il volume rappresenta un nuovo bestiario con tratti cocenti e riusciti. Meritevole inoltre d'attenzione è l'iniziativa di traduzione, possibile anche grazie al supporto del National Book Centre - National Palace of Culture di Sofia.





Per gradi affoghiamo nel vuoto


siccome non ho bisogni esigenze desideri
decido che la felicità è l'ozio
ne approfitto e mi sdraio
ci vuole un po’ di sporcizia per questo organismo
mi trovo su di un prato
sogno di riuscire a morire delle nostre malattie
ahimè è impossibile
il mio corpo è un formicaio
vedo una sequenza di piccoli dispiaceri
che ci sono di fronte
noi vogliamo fare del male
infilo la mano dentro la tengo lì
continuo entro in profondità
distruggo tutto
poi me stessa
poi tu
non sparisco



Avvelenamento


C’è speranza per noi
se ci scambiamo i ruoli
la vita potrà essere anche tranquilla
soltanto non dobbiamo essere qui
ecco: siamo altrove
sì, anch’io ho visto degli uccelli
sono tanti
adesso immaginateli morti
sono pieno di plastica
accendini piccoli oggetti
tappi
un pettine coi suoi denti
una spazzola a setole fitte
parti di un sacchetto
sono dentro di me
no, non mi fa male
mia madre è appena
morta accanto a me
io chiudo gli occhi lentamente
viaggiamo un po’ insieme nella morte


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