sabato 11 maggio 2013

Sally Read, poesie al "Punto di rottura"


Ripescaggi #22
Sally Read fotografata
da Emidio Gorgoretti












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Stavolta il ripescaggio della recensione non affonda troppo in là nel passato, come capita spesso coi ripescaggi. Si tratta di una brevissima recensione (2000 battute) di un volume di poesia dedicato a Sally Read, uscito da poco per le edizioni La Vita Felice per la cura di Loredana Magazzeni e Andrea Sirotti. Il testo qui sotto è ospitato dalla rivista QuiLibri. Aggiungo in fondo un link al sito dell'editore dove sarà possibile trovare un'ottima selezione di testi tratti da questo Punto di rottura. Poesie scelte (pp. 200, euro 14, con testo a fronte).
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C’è più di una ragione per rallegrarsi di questo libro. Partiamo da quella forse più noiosa (perché legata agli addetti ai lavori), ma non per questo meno importante: chi traduce e pubblica oggi, in italiano, la buona poesia che si legge all’estero? Quasi nessuno. In parte qualcosa avviene in rete, ma all’insegna del caos e del caso. Venuti meno l’impegno e la costanza d’attenzione di collane storiche, non si può che rallegrarsi di fronte a un editore che con cura e competenza volge nella nostra lingua la poesia di Sally Read. Perché? Perché Read è autrice di versi che sapranno parlarvi a fondo, mutare in voi e addirittura sradicare una certa idea di poesia che è in giro. Secondo motivo è legato all’autrice: come ricordano i curatori, Loredana Magazzeni e Andrea Sirotti, Read (che da anni vive in Italia) è una delle voci più significative e originali della poesia in lingua inglese. 

Per gli irriducibili delle coordinate (riconosco, a volte aiutano) rimando alle prime righe della premessa dei curatori, dove si ricorda come Sally Read abbia “metabolizzato e mediato sia la grande lezione confessional della poesia americana (Sylvia Plath e Anne Sexton) sia l’ondata rivendicativa e politica delle femministe storiche (Adrienne Rich, Marge Piercy) attraverso un rigoroso controllo formale, una distillazione colta e controllata, eticamente elevata e poeticamente e umanamente integra, debitrice tanto a Sharon Olds quanto a Wallace Stevens.” Tutto vero. Ma anche se non avete letto nessuno dei poeti citati, affondate fiduciosi nei temi, nelle ambientazioni ospedaliere, nella vera vita che scorre in queste pagine che vibrano spesso dei luoghi ai quali rimandano. “Dopo cinque anni, leggo Carver. / Il metrò del mattino è pieno zeppo. / Gente con gli occhi chiusi come se / fosse la meditazione a far scorrere / questa bestia metallica.” Pesco da Contraccolpo una bellissima immagine per ribadire che anche in voi un salutare contraccolpo potrebbe rinculare alla lettura di questi versi.

A questo link del sito dell'editore La Vita Felice potete trovare una manciata di testi originali e la loro traduzione.

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