domenica 10 gennaio 2016

da "Le poesie" di Costantino Kavafis

Una poesia da #57

In un tascabile di poesia, Einaudi mette a disposizione Le poesie di Costantino Kavafis (pp. XVI - 320, € 14,00). La cura è di Nicola Crocetti che del poeta nato ad Alessandria d'Egitto nel 1863 e lì morto settant'anni più tardi propone le 154 poesie del canone e una scelta da Poesie nascoste e Poesie rifiutate. Una scarna frequentazione della poesia neogreca mi aveva fatto sempre virare verso l'opera di Jannis Ritsos, che trovo davvero irrinunciabile (qui un vecchio post a lui dedicato). Mi sono detto però che tale pubblicazione poteva costituire l'occasione per riprovarci con Kavafis, che avevo abbandonato dopo un paio di libri anni fa. Non so bene dove fosse la testa al tempo.



DALLE NOVE


Dodici e mezzo. È volato il tempo
dacché accesi la lampada alle nove
e mi sedetti qui. Sedevo senza leggere,
senza parlare. E con chi mai parlare
solo solo qui in casa.

L'effigie del mio giovane corpo
dacché accesi la lampada alle nove
venne a trovarmi e a rammentare
camere chiuse profumate,
e piaceri trascorsi - che piaceri audaci!
E in più mi riportò davanti agli occhi
strade che ora sono irriconoscibili,
locali pieni di movimento e ormai spariti,
e teatri e caffè del tempo andato.

L'effigie del mio giovane corpo
venne a portarmi anche ricordi tristi,
separazioni, lutti familiari,
sentimenti dei miei, sentimenti
dei morti, tenuti in così poco conto.

Dodici e mezzo. Com'è volato il tempo.
Dodici e mezzo. Son volati gli anni.

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