Storie di collane micro #4
Affiancate le copertine dei volumi di Étienne de La Boétie e Don Lorenzo Milani. Si noti il progetto grafico dal curioso aspetto retro, apparentemente cozzante con una collana denominata Instant Book
A oggi i libri pubblicati da Chiarelettere nella collana Instant Book sono tutti ascrivibili al "genere" breve. La collana presenta un concept interessante: strappa dal passato vicino e lontano testi di autori noti e li ripropone alla luce della volontà attualizzante che è propria del brand Chiarelettere, sin dalla sua comparsa pochi anni fa.
Anche dal punto di vista grafico l'editore ha introdotto un elemento innovativo, giocando tipograficamente con stilemi retro. La volontà attualizzante è poi depositata nel nome di collana, Instant Book, quasi a sostenere che si pubblicano classici del passato che sembrerebbero scritti per la più scottante attualità, per una veloce rotazione sui banconi più in vista della libreria. Un esempio su tutti? Il volume di Luigi Einaudi contenente lo scritto del 1946 intitolato L'imposta patrimoniale, proposto con la prefazione di Francesco Giavazzi. L'argomento è stato a lungo sulla bocca di tutti nelle ultime settimane. Quando si dice tempestività.
Prima di questo avevamo visto in libreria Odio gli indifferenti di Antonio Gramsci, presentato da David Bidussa. Anche quella pubblicazione voleva essere un atto di riflessione dovuto dedicato all'Italia attuale. Operazione meritoria, se pensiamo al tesoro nascosto negli scritti gramsciani i quali, per la loro appartenenza ad un corpus massiccio e pieno, faticano a trovare opportune sistemazioni antologiche che ne illumino questo o quell'aspetto. Ben vengano quindi anche delle microantologie gramsciane, proprio come questa, che prendano a cuore un nucleo specifico della sua scrittura. Sarebbe interessante leggerne una nuova sul Gramsci linguista, ad esempio.
Altra scelta editoriale all'insegna di un intento attualizzante è stata la proposizione dello scritto in cui George Bernard Shaw s'addentra in un'originale lettura del Cristianesimo e di Gesù Cristo in chiave politica nonché in una dettagliata analisi dei vangeli. Il titolo è Sia fatta la tua volontà e la prefazione di Luigi Zoja. Originariamente lo scritto comparve nel 1916 come prefazione della commedia Androclo e il leone.
Incluso in questa collana anche Don Lorenzo Milani con A che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca? Il volume raccoglie gli scritti del 1965 (segnatamente lettere che diventano dei piccoli saggi) relativi alla vicenda giudiziaria che vide coinvolto il priore di Barbiana per il reato di apologia dell'obiezione di coscienza.
Il volume che menziono per ultimo è il celebre Discorso sulla servitù volontaria di Étienne de La Boétie, prefazione firmata da Paolo Flores D'Arcais. Il fraterno amico di Montaigne trova qui la sua collocazione da instant book in libreria con il suo precoce e fortunatissimo scritto (anche in Italia ne contiamo diverse edizioni, compresa quella uscita per Liberlibri di Macerata in tempi non lontani). Il Discorso, tra le altre cose, prova a rispondere alle domande inquietanti "Perché obbediamo? Chi consente l'asimmetria del potere?". Questo testo e il suo autore sono stati ripresi, dimenticati e poi rilanciati, riadattati a Zeitgeist sempre nuovi e a volte tirati anche un po' per la giacchetta. Anche questo è un libro confezionato con chiari intenti di presa diretta sull'attualità, quella italiana in particolare. A questo punto, visto che l'editoria in tema di tirannide è abbastanza vivace, suggerirei di ripensare non solo a Étienne de La Boétie ma anche al nostro Vittorio Alfieri.
Il "Discorso" l'ha nominato anche Agamben nella sua lectio magistralis sul comando a Pordenonelegge... qualcuno l'ha sentito? Vi è piaciuta?? Elisa
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