"Leggere una grande guerra" intende essere il breve spazio in cui segnalo dei libri sulla Prima guerra mondiale. Il quinquennio 2014-18 coincide con un lungo periodo di celebrazioni, commemorazioni ed eventi a livello internazionale. Segnalare semplicemente dei titoli di libri, brevi o meno brevi, passati o attuali, reperibili o non reperibili, italiani o stranieri, può essere un buon antidoto contro le fanfare e i tromboni che stanno pericolosamente giungendo un po' da ogni parte. Le segnalazioni saranno sintetiche, poco più di una scheda bibliografica. (In coordinamento con World War I Bridges).
Nelle lettere, quasi tutte brevi, c'è posto per Il porto sepolto e la sua accoglienza critica, per D'Annunzio che in fondo impartisce già con le sue "pose plastiche in ginocchio davanti ai feretri" pillole di regia e scenografia che saranno mutuate e portate all'esasperazione dal regime mussoliniano, per il desiderio di spostarsi di cui si è già scritto, per il progressivo peggioramento delle condizioni psicofisiche fino ad arrivare all'ottobre del 1917 e alla ritirata. Sono lettere che oggi testimoniano del rapporto esistente tra due letterati che hanno avuto diverse fortune nel secolo scorso. Puccini non c'è, è assente, non si deduce quasi da nessuna missiva, eppure la sua figura è sullo sfondo, pone qualche domanda. Le stesse domande che ci facciamo oggi: che fine ha fatto Mario Puccini? Dove sono volate vie le sue pagine? Tempo fa, parlando de Il soldato Cola, ho accennato alle molte lacune attorno all'opera di Mario Puccini. L'augurio è quello di un qualche rimedio: anche solo sfogliando l'inventario del Fondo Mario Puccini presso il Gabinetto G.P. Vieusseux è possibile avere una chiara idea di come questo scrittore marchigiano fosse al centro di una fitta rete di rapporti nazionali e internazionali che sarebbe sciocco continuare a ignorare.
Molto molto interessante il link al fondo di Puccini. Antonio
RispondiEliminaSì interessante. Più internazionali le relazioni tra scrittori all'epoca. Oggi - par paradossale - queste relazioni tra scrittoru si coagulano spesso in orbite regionali o addirittura provinciali. Un saluto
RispondiEliminaL'articolo è interessante, mi permetto solo di segnalare un errore. Il contatto tra Ungaretti e Mario Puccini avviene sì per la pubblicazione di un'opera di Pea, ma non si trattava del "Moscardino", bensì del "Montignoso", esordio poetico di Pea, uscito per la Puccini di Ancona nella collana poetica diretta da Lipparini, nel 1912.
RispondiEliminaGrazie della correzione (da quel che ricordo - ma potrei sbagliarmi, è passato del tempo - la correzione potrebbe interessare anche chi ha curato questo volume di corrispondenza)
RispondiElimina