Primordi, arte cinetica, ritmo segnico, accentazione grafica, spazialità che aspira a purezza. C'è già il Martini "etrusco" in queste afasie paraverbali? (L'etruscologia da viaggio di Dico a te, Clio di uno scrittore immenso come Alberto Savinio arriva solo vent'anni più tardi!) Credo di sì. Ma c'è come una sintesi di tanta arte che proprio nella nostra penisola ha appoggiato, lungo più secoli. Tutto nasce con la tecnica dell'incisione del legno (xilografia). Il segno nero si carica e dialoga con gli esiti espressionisti allora in auge e tuttavia si svuota di tutto, del colore e di una tensione curvilinea qui assente, e pare dialogare anche da vicino con il Kandinskij, artista che io trovo in fondo assai meno interessante di Martini, ma che ha avuto la grande capacità di tracciare in Punto, linea, superficie e in Lo spirituale nell'arte i solchi di una portentosa riflessione teorica (eppure sarebbe così facile rendersi conto che Martini non è da meno se si riprende in mano La scultura lingua morta e altri scritti pubblicato da Abscondita). Si parla spesso di mistica, di contemplazione religiosa e musicale per questo unicum della storia dell'arte (e della storia del libro) in Italia. Martini lesse il mistico olandese John of Ruysbroeck, questo è un dato consolidato. E la catastrofe della Prima guerra mondiale può aver giocato una parte molto importante. Le date a volte dicono di più di mille discorsi critici, se ascoltate a fondo.
Martini morì a Milano nel 1947 |
Ripenso spesso alla Donna che nuota sott'acqua, da Martini stesso forse intravista come il culmine della propria ricerca. Che cosa spartiscono questi segni partiti dal legno e precipitati in questo libro del 1918 e quella statua acefala del 1942 che lungamente l'artista elaborò, probabilmente rapito dalla visione di una scena precisa di un film di W.S. Van Dike (qui il trailer) della fine degli anni Venti, nel quale apparivano sott'acqua delle nuotatrici polinesiane? Il bianco? Lo spazio bianco? L'intervallo di bianco e buio? L'acqua? Un silenzio? Lo stesso vano tentativo di essere respiro e movimento?
Arturo Martini, Donna che nuota sott'acqua, 1942 |
io non credo si possano trovare collegamenti tra questo liber mutus e la statua splendida con cui chiudi il post. g.
RispondiEliminaCerto Giovanna. Può benissimo essere che sia come dice lei. Non lo so, era una ipotesi. Grazie del commento. Alberto
RispondiEliminaBell'articolo e teoria affascinante. Non sono mai riuscito realmente a capire cosa volesse trasmettere Martini con il libretto "Contemplazioni". Per me rimane tuttora un mistero.
RispondiElimina...liber mutus
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