Librobreve intervista #37
Sono felice di dedicare questa intervista a una casa editrice statu nascenti. In realtà il progetto c'è già e verrà illustrato bene nelle risposte che seguono, solo che siamo in quel frangente particolare che precede l'uscita dei primi libri, dopo la pubblicazione di un "archetipo", il numero zero, Lenz di Georg Büchner. La casa editrice si chiama Giometti&Antonello e siamo a Macerata. Gino Giometti proviene da una lunga esperienza in Quodlibet. Danni Antonello è l'artefice della libreria antiquaria maceratese Scaramouche. Non mi dilungo oltre, vi lascio alle risposte che confermano i contorni di un progetto da seguire con costante attenzione. Il mix dei due fondatori è intrigante, oserei aggiungere quasi "sexy". Le idee sono molto chiare, la capacità di distinguersi è tale che non resta che attendere fiduciosi. E leggere i loro libri. In bocca al lupo.
LB: Sin dal
nome della nuova casa editrice è evidente la volontà di
sancire qualcosa in questo legame di due persone. Come si
incontrano in un'idea di progetto editoriale Gino Giometti e
Danni Antonello?
R: Abbiamo deciso di fondere due traiettorie diverse ma
tutt'altro che incompatibili, nella speranza che anzi possano
fecondarsi a vicenda. Danni Antonello, comparatista e poeta,
ha avviato da qualche anno una piccola libreria antiquaria a
Macerata, Scaramouche, che ha gettato insospettabili radici
in un territorio non esattamente propizio. Questo per dire che
la qualità trova sempre i suoi estimatori. Gino Giometti
invece ha una formazione filosofica ed è stato, vent'anni fa,
uno dei fondatori della casa editrice Quodlibet, da cui è
uscito l'anno scorso. Unendo insieme queste due esperienze si
costituisce un punto di vista privilegiato rispetto
all'editoria della tradizione che ci consentirà, speriamo, di
agganciare le nostre proposte editoriali a una serie di linee
invisibili che ci congiungono col passato assorbendone linfa
vitale.Il "numero zero" |
LB: Il
numero uno è sempre importante (penso ad esempio ad Adelphi
che proverbialmente si dice nasca per pubblicare Nietzsche).
Perché partire dal Lenz, un testo importante, fondamentale,
ma non mancante nel panorama? Quali le caratteristiche uniche
del vostro "numero uno"?
R: In realtà si tratta piuttosto di un "numero zero", un
prototipo. La traduzione di Alberto Spaini è ripresa dal
passato, uscì nel '41 per le belle edizioni di Rosa &
Ballo. La veste però è completamente inedita, dai due testi di
apertura e chiusura, uno di Gottfried Benn l'altro di Martin
Walser, alle illustrazioni fatte per l'occasione da Giuditta
Chiaraluce. L'edizione poi è numerata e i primi dieci pezzi
contengono un'illustrazione originale dell'artista. Era, come
detto, un prototipo, utile anche per aggiustare il tiro
sull'identità materiale del nostro prodotto, mentre l'autore
scelto, e quel testo in particolare, è per noi un archetipo.
Date queste premesse, il fatto che esistessero altre edizioni
dello stesso testo era per noi irrilevante.In arrivo Kurt Wolff |
LB: Avete
pronta una bozza di catalogo e potete dare qualche
anticipazione sui titoli, sui numeri di libri che pensate di
pubblicare in un anno?
R: Quanto al numero, pensavamo a una decina nel primo anno.
Quanto alla bozza di catalogo l'abbiamo, ma ancora, date certe
trattative in corso, non possiamo fare troppi annunci.
Possiamo indicare quello che sarà il nostro libro numero 1, in
quanto proprio in questi giorni stiamo chiudendo il contratto.
Si tratta delle memorie dell'editore Kurt Wolff, che
all'inizio del secolo scorso pubblicò autori come Robert
Walser, Kafka, Trakl, Benn, Kraus e molti altri. In italiano
non erano state mai pubblicate e anche in questo caso vorremmo
partire con un archetipo, un contributo esemplare sulla
missione dell'editore. La memorialistica e gli epistolari
avranno un ruolo centrale nella nostra produzione. Ma non
mancheranno opere di narrativa in senso tradizionale, a fianco
di opere legate all'arte di avanguardia che hanno assurto al
ruolo di "classici". L'esplorazione è in corso, le lacune da
colmare nel panorama della produzione editoriale attuale ci
sembrano molte.LB: Qual è la vostra idea di editoria? Non si tratta di una domanda generica e fuorviante. In quest'ultima domanda mi interessa capire come pensate di operare nel mare magno e difficile della "promozione editoriale", in tutto quello che questa sigla oggi significa (progetto grafico, progetto editoriale a lungo termine, distribuzione, comunicazione ecc.)
Scopro ora questo librobreve che mi pare bellissimo. Ci tornerò. Arianna
RispondiEliminaMi scuso del ritardo Arianna. Grazie davvero.
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