"Leggere una grande guerra" intende essere il breve spazio in cui segnalo dei libri sulla Prima guerra mondiale. Il quinquennio 2014-18 coincide con un lungo periodo di celebrazioni, commemorazioni ed eventi a livello internazionale. Segnalare semplicemente dei titoli di libri, brevi o meno brevi, passati o attuali, reperibili o non reperibili, italiani o stranieri, può essere un buon antidoto contro le fanfare e i tromboni che stanno pericolosamente giungendo un po' da ogni parte. Le segnalazioni saranno sintetiche, poco più di una scheda bibliografica. (In coordinamento con World War I Bridges).
Avvistamenti #3
Poche righe su libri che faremmo bene a tradurre o ritradurre (o che stanno finalmente arrivando).
Si tratta di uno dei due romanzi giovanili che John Dos Passos (Chicago 1896 - Baltimora 1970) dedicò alla propria esperienza nella Prima guerra mondiale. Già abbiamo parlato dei suoi giorni sul fronte italiano, molti dei quali attorno al Monte Grappa, che ritroviamo anche nel suo diario L'allegra montagna di menzogne uscito per Gammarò e curato da Silvia Guslandi. Con One Man's Initiation del 1917, Three Soldiers pubblicato nel 1921 a New York dall'editore Doran (a lato la copertina della prima edizione) va a costituire un dittico importante di libri d'esordio di un narratore fondamentale del secolo scorso. Il libro racconta le vicende di tre soldati americani coinvolti nella preparazione in patria e in uno degli scenari principali della Prima guerra mondiale, il fronte francese. I tre sono Fuselli, commesso italo-americano di San Francisco, Chrisfield contadino dell’Indiana e il talentuoso Andrews, formatosi a Harvard, per tanti versi alter ego dell’autore. I tre rappresentano uno spaccato significativo dell’America bianca di allora nel momento in cui si affaccia la guerra nel ventre molle della neonata società di massa.
In Three Soldiers immaginari diversi vanno a scontrarsi nei congegni e negli ingranaggi della vita militare, nella burocrazia, nella noia e infine nelle menzogne e nel carnaio della guerra. Il congegno narrativo di Dos Passos si propone di sondare gli effetti disumanizzanti della macchina di guerra sulla paura, sull’istinto di ribellione e sull’individualità di ciascuno dei protagonisti, i quali vivono una sorta di triangolazione e danno vita a un inedito “romanzo triplice” in uno.
Nella realtà Three Soldiers, più che un romanzo della Grande Guerra, può essere il romanzo nato in seno a questa, una delle prime opere di narrativa che si è proposta di raccontare l’incontro/scontro tra America e Europa nel momento in cui una guerra europea si trasforma in guerra mondiale. I tre personaggi mostrano caratterizzazioni psicologiche assai distinte e marcate e concorrono a dar vita ad uno dei primi efficaci scandagli della solitudine dell’uomo moderno, qui colta nel momento peculiare di due mondi - America e Europa - che si avvicinano per la guerra. Di particolare interesse, oltre alla detta caratterizzazione psicologica e linguistica dei protagonisti, anche quella geografica del romanzo, nonché la comparsa di un immaginario cinematografico ormai maturo, caratteristica pressoché unica dell’opera.
Tre soldati è un romanzo di guerra che manca da troppo in italiano (scrisse a proposito F. Scott Fitzgerald, coetaneo di Dos Passos: “the first war book by an American which is worthy of serious notice”). Uscì nel 1967 in un’edizione di Gherardo Casini Editore (traduzione di Luigi Ballerini). La fatica del nostro poeta autore di Cefalonia fu curiosamente divisa in due volumi. Il titolo originale fu reso in piccolo in copertina con il ricorso all'articolo determinativo I tre soldati, mentre i titoli principali dei due volumi diventarono La lunga attesa e Il mondo cambia, segno forse di un'editoria che sulla mole di un volume ragionava in modo assai lontano da quella attuale. Diversa la fortuna dell'altro libro che Dos Passos dedicò a quella sua esperienza di guerra, One Man's Initiation, che conta addirittura due traduzioni italiane disponibili (per Gingko e Piano B edizioni).
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