sabato 18 novembre 2017

"Dora Pal, la terra" di Ida Travi. Una nota di Alessandra Conte

Anche quest'anno si pubblicano in sequenza le note di lettura relative a sillogi e libri finalisti del Premio letterario "Anna Osti" di Costa di Rovigo. Ringrazio la giuria del premio per la collaborazione. Il libro di Ida Travi Dora Pal, la terra si è classificato secondo nella sezione della poesia edita.



Ida Travi, Dora Pal, la terra (Moretti&Vitali – Bergamo, 2017)

Nell'atmosfera rarefatta del libro della terra, diverse sono le chiavi per accedere a ciò che può essere chiamato 'surreale' nella poesia di Ida Travi, alcune evidentemente esplicite («alla fine è la parola che conta», p. 113, sezione l'albero della decadenza; «Se ascolti il soffio sentirai la voce / era così all'inizio», p. 102, sezione la roccia; Cerca le parole e troverai le immagini, titolo dell'introduzione esplicativa, della scrittrice stessa, al mondo dei Tolki). I testi sono un continuum di fotogrammi collegati tra loro tramite segni, simboli e personaggi, anche inanimati, che si avvicendano e prendono la parola, o ascoltano. Il filtro della pellicola che va in scena rende le immagini in scala di grigi, ma con costante luminosità lattiginosa, a tratti con bagliori, che trova alcune discontinuità nelle evidenze che appaiono più buie (la buca, il pozzo, il fondo nero) o colorate (il mandarino, gli oggetti rossi e la stessa corda legata alla cintura di Dora). Questo è il luogo plasmato dalle parole, che al conto delle occorrenze prevalgono nelle aree relative alla luminosità e ai colori chiari. Categorizzandole, contribuiscono inoltre a determinare una serie di opposti (alto/basso; dentro/fuori; chiaro/scuro) che aiutano a svolgere la storia e il senso dei Tolki, gruppo di esseri generici di uomini, donne o bambini (38), oltre che ad individuare la maggior scelta di verbi relativi alle aree del movimento, ma in particolare del dire (40), cantare (20) e chiamare (17). Svolgendo quindi il filo del lessico, su suggerimento dell'autrice, si può sentire e verificare come il disegno autoriale di indagine sulla parola sia coerente, costante e preciso, riferito anche ai libri-studio che precedono Dora Pal. 

Alessandra Conte


(il cavallo sfonda)
Il cavallo sfonda il muro con la testa
buongiorno cavallo bianco, buongiorno cavallo nero
Noi cantiamo l’alleluia, nell’angolo dei re
Il secchio, il badile, il bambino che gioca per terra
la palla lanciata per tutta la terra, la mano gigante

che regge la terra, ma dove? ma dove?


(Su Dora Pal, la terra di Ida Travi ricordo questo precedente post.)

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