Nota ai più per i successi di Amélie Nothomb, Voland è una casa editrice in grado di reggere un non facile equilibrio tra scouting e riproposizione di classici (pensiamo alla recente e innovativa collana di classici russi proposti in "traduzione d'autore", il cui progetto grafico è stato affidato a un grande del visual design, Alberto Lecaldano). Daniela Di Sora, fondatrice di Voland e madrina al Salone del libro di Torino in corso in questi giorni, ha accettato di rispondere alle domande di Librobreve. L'occasione per conoscerci è stato il bellissimo piccolo libro di Alberto Olmos di cui ho parlato qualche tempo fa.
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RISPOSTA: Per quanto mi riguarda, io amo il libro breve, tascabile, facilmente maneggevole, che si può leggere in qualunque situazione. Me lo porto in borsa, in tasca, in mano. Ma purtroppo spesso in libreria spariscono, se non sono vicino alla cassa, e i librai non li amano (di solito, almeno).
RISPOSTA: Per noi i libri “piccoli” sono trasversali alle collane, e nel catalogo seguono l’ordine alfabetico per autore, con l’indicazione del formato. L’anno scorso però, per i 15 anni della casa editrice, abbiamo ideato una collana di 10 titoli: classici russi tradotti da scrittori italiani, che si chiama Sírin classica. Il formato è quello della BUR classica e sono già usciti tre titoli: Lev Tolstoj tradotto da Paolo Nori (Chadzi-Murat), Anton Cechov tradotto da Pia Pera (Tre racconti), Ivan Turgenev tradotto da Alessandro Niero (Diario di un uomo superfluo). Stanno andando sorprendentemente bene tutti e tre, ma Chadzi-Murat è quello che mi ha sorpreso di più, in positivo. Quest’anno poi usciremo con i tascabili, i Supereconomici Voland, prezzo 7 euro, i primi volumi in libreria a fine aprile. Incrociamo le dita, le prenotazioni sono molto buone.
RISPOSTA: In effetti, la visibilità del libro breve in libreria non è alta. Vanno di moda i romanzi-fiume… Ma secondo me perché valga la pena di leggere un romanzo di 1000 pagine, deve essere Guerra e pace. Io preferisco le forme più “condensate”.
RISPOSTA: Parlo come lettore prima che come editore: io non amo leggere su schermo troppo a lungo, anche se gli ultimi device pare non siano faticosi per la vista. In ogni caso ho pubblicato in formato e-book anche libri molto consistenti, come numero di pagine. Per il momento, devo dire però che l’istinto è quello di fare in formato e-book libri brevi. Il mio bestseller e-book è Cosmetica del nemico, di Amelie Nothomb: breve e fulminante.
RISPOSTA: Credo che la perdita di tutto quello che è l’aspetto grafico di un libro sia la cosa più inquietante, pensi che io, in controtendenza, ho fatto disegnare un carattere apposta per noi, che si chiama come la casa editrice: Voland, e con cui stampiamo i nostri libri, dallo scorso anno.
(Intervista a Daniela Di Sora di Alberto Cellotto, raccolta nell'aprile 2011)
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