Recensioni rapide #1
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Dopo i ripescaggi di recensioni passate, dopo le riletture, le interviste, le monografie di collane micro e i "consigli" alle librerie, inauguro un nuovo e più veloce modo di postare nel blog. Per uno spazio che si chiama Librobreve credo sia importante sapere essere... breve. Per questo motivo proverò a pormi dei vincoli con queste "Recensioni rapide": due paragrafi fissi dove cerco di rispondere brevemente alle domande "che libro ho davanti?" e "perché vale la pena/non vale la pena avvicinarlo?" (solitamente resto su quelli che vale la pena).
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Fare i libri. Dieci anni di grafica in casa editrice (Minimum Fax, pag. 171, illustrato, euro 15) fa il punto sull'abito di una delle case editrici più discusse dell'ultimo decennio. A chi segue da vicino l'editoria italiana, non occorrono molte parole per ricordare quali riproposizioni, quali territori, quali autori abbia riportato a galla la casa editrice romana. In questo libro troviamo le riflessioni che hanno accompagnato le scelte cromatiche, cartacee, tipografiche, illustrative che, con un occhio sempre puntato al budget, contribuiscono a fare di un libro di una casa editrice un oggetto riconoscibile e, possibilmente, persino desiderabile. Il volume restituisce il racconto di dieci anni di copertine (alcune davvero memorabili) e lo svisceramento dell'artigianalità ancora insita in molti aspetti del lavoro editoriale e di visual design (per fortuna, vorrei aggiungere, basterebbe ricordare anche le ultime interviste rilasciate da un grande come Bob Noorda).
Un volume così può attrarre molti pubblici. Da chi si interessa di book design, a chi si interessa di Minimum Fax, di grafica editoriale in genere o chi sente di avere un certo rapporto viscerale con l'oggetto-forma libro. Ciò che traspare e che rende il libro illustrato in questione interessante è tutto quello che intuiamo sotto: lo scambio di idee, le difficoltà, le scommesse, gli errori in agguato, il rigore richiesto nell'officina grafica. Riccardo Falcinelli, art director di Minimum Fax e curatore del volume, è una delle più brillanti personalità italiane nell'ambito della comunicazione visiva. Insomma, alla fine, chi lo dice che un libro non si giudica-ricorda-posiziona nella libreria anche per la copertina? Tutti i grandi editori, soprattutto quelli "di catalogo", sono consapevoli di questo.
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