venerdì 27 gennaio 2012

La collana "Piccola filosofia di viaggio" di Ediciclo

Storie di collane micro #5












Elemento caratterizzante del progetto grafico della collana "Piccola filosofia di viaggio" di Ediciclo è la freccia in stile segnaletica montana che punta a destra. All'interno di questa freccia sono racchiuse tutte le informazioni di copertina mentre, sullo sfondo, troverete sempre un'immagine di impatto legata alla tematica di viaggio affrontata.

Ediciclo, l'editore di "cose di bicicletta", ha da tempo intrapreso una metamorfosi che lo vede impegnato a proporre costantemente tematiche legate alla mobilità e al turismo cosiddetto "sostenibile", alle nuove forme di conoscenza degli spazi (in bici, ma anche a piedi). Per certi aspetti questa casa editrice ultraspecialistica potrebbe diventare una sorta di content provider per tutta una serie di tematiche che sono poi quelle che hanno decretato, in passato, anche il buon esito di un festival come Ciclomundi. Ha quindi tante carte in regola per farlo, ha forse - soltanto - un nome che pur sottolineando la ultraspecializzazione ne limita un po' lo sviluppo, restringendo l'orbita potenziale (in termini di naming si parla di un nome che crea un posizionamento restrittivo, un po' come Perlana che non serve soltanto per la lana o Prenatal che è anche...Postnatal).

Recentemente mi è capitato tra le mani La musica della neve di Davide Sapienza. Avevo seguito con interesse il suo lavoro-sforzo nell'attenta riproposizione delle opere di Jack London, da lui "caldeggiate" e tradotte (e solo come inciso, che gioia rivedere tempo fa da Adelphi, non per la sua cura ma per quella di Stefano Manferlotti, dopo una lunga assenza, Il vagabondo delle stelle, un libro tanto precocemente amato). Sapevo poi di altri suoi libri o reportage in ambiente esplorativo e montano. Questo libro, sottotitolato con "Piccole variazioni sulla materia bianca", è un racconto di neve, un viaggio nel colore bianco perfetto affidato al format di questa nuova collana dell'editore di Portogruaro denominata "Piccola filosofia di viaggio".

Ecco allora i primi piccoli volumi che, assieme a quello di Davide Sapienza ne fanno già parte o ne faranno parte a breve:

- Anna Laure Bloch, L'euforia delle cime. Piccole considerazioni sulla montagna e il superamento di sé;
- Jean-Pierre Valentin, Il mormorio delle dune. Piccolo elogio del deserto e di coloro che lo vivono;
- Sébastien Jallade, Il richiamo della strada. Piccola mistica del viaggiatore in partenza;
- Julien Leblay, Il Tao della bicicletta. Piccole meditazioni ciclopediche;
- Émeric Fisset, L'ebbrezza del camminare. Piccolo manifesto in favore del viaggio a piedi.

Tutto all'insegna del "piccolo" e breve quindi ma anche, per ora, all'insegna di una certa provenienza francofona degli autori tradotti. La collana si inserisce in uno spazio che è quello dell'editoria legata al viaggio, un settore a mio avviso da seguire con particolare attenzione proprio per la vicinanza e possibilità di ibridazione con le nuove tecnologie, comprese quelle sedicenti "smart" (anche per questo ho parlato di Ediciclo come potenziale content provider qui sopra). Se lo chiedono in tanti quale futuro incontrerà il libro, non solo Robert Darnton nel suo importante libro tradotto da Adelphi (Adelphi che, con un'operazione che ha un certo valore "simbolico", si è da poco affacciata sul mercato degli e-book). Penso che ad esempio leggere il Viaggio in Italia di Piovene con un supporto di AR (augmented reality) non debba più essere considerato uno scenario blasfemo. Da nessuno. La "realtà aumentata" potrebbe essere un'alleata per l'editoria di domani. Un editore come Ediciclo, su riflessioni simili, dovrebbe trovarsi in una posizione tutto sommato privilegiata e avvantaggiata.

Nessun commento:

Posta un commento