Giovedì 10 gennaio 2013
Osteria da Filo, Venezia, h. 19:00
Presentazione e reading di Giovanni Turra
Al pianoforte: Sammy El Takriti
info: portalepoesie@gmail.com
Turra è nato a Mestre nel 1973 e insegna al Liceo «G. Berto» di Mogliano Veneto (TV), cittadina in cui risiede. Dopo il Dottorato conseguito in Ricerca in Italianistica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Ca' Foscari di Venezia è stato lì docente a contratto dall’AA 2005-06 all’AA 2009-10. In ambito critico-saggistico, è autore di alcune monografie su Luciano Cecchinel, Andrea Zanzotto, Emilio Cecchi, Francesco Biamonti. In ambito poetico, ha vinto il «Premio "Dino Menichini" città di Udine» (1997) e l’edizione 2007 del Premio Cetonaverde Poesia; ha pubblicato le raccolte Planimetrie (Castel Maggiore, Book, 1998 con una nota di Gian Mario Villalta) e Condòmini e figure, in Poesia contemporanea. Nono quaderno italiano (Milano, Marcos y Marcos, 2007; introduzione di Franco Buffoni). È stato inoltre incluso nei volumi antologici L'opera comune e Transiti. Suoi testi sono apparsi su riviste specializzate italiane ed estere; su tutte: «In forma di parole», «Poesia», «Poeti e Poesia», «Atelier», «Journal of Italian Translations».
Ecco un paio di poesie dell'autore:
VENTO CATTIVO
Al primo sguardo dopo il sonno,
malcerto e come mosso
da correnti contrarie,
eccoti infine giunto al pianterreno.
Dal taglio dei libri si leva
a coltello contro i muri
quel vento cattivo.
Agita pensieri dov'erano
visioni e stanze illuminate.
E per quanto s'aprano
e sbattano i tuoi gomiti
in una pretesa parodia d'ali,
fuori ci trascina
a presumere il mondo.
(da Condòmini e figure, in Poesia contemporanea. Nono quaderno italiano, Marcos y Marcos, Milano 2007)
SUPERFICI
Non c'è sguardo che fissi la mia nuca
ma un'altra nuca ancora,
seduti come siamo,
lo sconosciuto e io,
dentro il gazebo che fa vela
a Treviso, in Piazza Pola.
Impareremo a decifrare,
immobili entrambi e premurosi,
l'orografia dei corpi,
le superfici vaste,
le nostre schiene
come tabulae incisae.
Insetti ermafroditi a pelo d'acqua
che si toccano da dietro.
(poesia vincitrice del premio CetonaVerde 2007)
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