lunedì 21 gennaio 2013

"La poesia del giovedì" all'Osteria da Filo: Marco Scarpa

Entra nel vivo la rassegna "La poesia del giovedì" curata da Maddalena Lotter e Giulia Rusconi. Con cadenza quindicinale, l'Osteria da Filo (ex Poppa) a Venezia (Santa Croce 1539, Campo San Giacomo dall'Orio) diventa teatro delle voci dei poeti invitati dalle curatrici.


Giovedì 24 gennaio 2013
Osteria da Filo, Venezia, h. 19:00
Presentazione e reading di Marco Scarpa
Allla chitarra: Daniele Scarano
info: portalepoesie@gmail.com


Marco Scarpa è nato a Treviso nel 1982. Laureato in Ingegneria Biomedica, si occupa di chirurgia vertebrale come Product Specialist. Per quanto concerne la poesia ha collaborato con il teatro Comunale di Vicenza, inserendo sue poesie collegate alla musica nell’ambito della stagione di musica sinfonica 2011/2012. Mac(‘)ero è la sua prima raccolta poetica, pubblicata per Raffaelli Editore (Rimini 2012). Tra i riconoscimenti, si segnala la menzione al Premio Lorenzo Montano per la raccolta “Bailamme”nel 2010 e la menzione d’onore al Premio Lorenzo Montano per la raccolta MacEro nel 2011. Si dedica inoltre all’organizzazione di incontri di poesia in luoghi spesso inusuali, gravitando tra Treviso e la sua provincia.
















Di seguito un paio di poesie di Marco Scarpa. Ricordo che il suo libro d'esordio Mac(')ero è stato recensito qui.


OTTIMIZZAZIONE



L'indole presta l'affondo, il bavaglio
alle male parole ordinate nei ripiani:
la visione del frigo vuoto, la soluzione
in una lista, l'intera faccenda
liquidata in più punti. Lo smarrimento
quando schiacciati riemergono, minuti
sopra le vertebre, oltre le rughe, segnati
dagli inganni. Le corse, le schiene spezzate
e l'ultima frase "Ho tentato di tutto
               ma le ore scivolavano".

(da Mac(')ero, Raffaelli Editore, Rimini 2012) 


Ti curo il male esposto, la ferita aperta
la parte che getta sangue sulle strade
tu vomita tutto, svuota le membra
non tenere in vista squarcio alcuno
spingilo in gola il male
è questione privata, sputa lontano
gli aghi, gli spilli, le idee acuminate,
i dolori più grossi senza farti scoprire
spera che i segni rimangano superficiali,
ci sono cerotti adatti ad ogni dimensione.
Vieni dentro quattro mura, tutto è lindo,
ci sono specialisti che sanno cosa fare
mettono le toppe ad ogni cicatrice, hanno
studiato per anni le patologie
“se quello troveranno quello cureranno”
gli altri ti vedranno bene anche se dentro
ti rimarranno macchie, scie di sofferenza,
spasmi, ulcere vaghe. Tu imparerai
i sintomi, le avvisaglie, saprai farti forza,
tratterrai lungo le arterie le lamentele.
Stare bene è anche questo, avere
denti buoni per sfatare il male.

(Testo inedito)

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