martedì 10 dicembre 2013

Le poesie di Andrea Longega a Ca' dei Ricchi a Treviso per "TRAversi 2"












Venerdì 13 dicembre 2013 alle ore 21
Ca' dei Ricchi, via Barberia 25, Treviso
Rassegna di poesia "TRAversi 2" - a cura di Marco Scarpa
con Andrea Longega


Ascoltare le poesie di Andrea Longega è sempre bello. Mi è capitato già due volte quest'anno e quest'autore veneziano, una vera e propria pertica, sa come crear silenzio con la lettura e far persino, talvolta, sorridere. Ma non si tratta del solito sorriso amaro e non è nemmeno un sorriso portato dallo sciabordio del suo dialetto lagunare. Provate ad ascoltarlo e magari mi direte. I suoi libri sono Ponte de mezo (2002, Campanotto), Fiori nòvi (2004, Lietocolle), El tempo de i basi (2009, edizioni d'if), Finío de zogàr (2012, Il ponte del sale) fino al recente, bellissimo, Caterina (come le cóe dei cardelini) (2013, Edizioni L'Obliquo), tutto scritto in "soggettiva" comico-struggente da una cameriera di un grande albergo di Venezia, scelta che potrebbe ricordare anche quella di Mazzacurati nel film Sei Venezia.  Nella prima parte della serata assisterete alla presentazione e al reading, mentre nella seconda ci sarà spazio per il ricordo e le letture delle poesie di un poeta del Novecento (per questo incontro Andrea Longega ha scelto le poesie di Antonia Pozzi che usciranno dalla voce di Maria Rosa Maniscalco).

Da Caterina (come le cóe dei cardelini)

Dentro sta aqua so nata
e dentro sta aqua morirò.
Semo lontre nuialtri venessiani
semo rane, e no sténe creder
co se lagnemo de l’aqua che cresse,
co le fondamenta va soto
co va soto le cali
dentro quel aqua se impianta
le nostre raìse
e co serve come i sorzi trovémo
sempre na pièra più alta, na sfésa
che ne salva.

Dentro quest’acqua sono nata | e dentro quest’acqua morirò. | Siamo lontre noi veneziani | siamo rane, e non credeteci | quando ci lamentiamo dell’acqua che sale, | quando le fondamenta affondano | quando affondano le calli | dentro quell’acqua si piantano | le nostre radici | e quando serve come topi troviamo | sempre una pietra più alta, una fessura | che ci salva.


Questo è un altro link dove potete leggere poesie tratte da Finío de zogàr mentre qui troverete alcuni testi presi da El tempo de i basi.

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