domenica 27 luglio 2014

da "Il disegnatore di alberi" di Roberto Amato

Una poesia da #41


La poesia di Roberto Amato è davvero "un'onda d'aria fresca, frizzante, profumata" come ha scritto Manlio Cancogni nella nota finale a L'acqua alta. Si fa avvicinare e allo stesso tempo lascia un grande senso di enigma addosso. Ho voluto farne una lettura "in serie". I tre libri che ha pubblicato con Elliot, Il disegnatore di alberi (2009), L'acqua alta (2011) e Lo scrittore di saggi (2012) si trovano senza problemi. Così come i due libri usciti per Diabasis e intitolati L'agenzia di viaggi (2006) e Le cucine celesti (2003). Cucine e cucinare, cose che ritornano in quest'unico testo che ho scelto dal libro del 2009. Libro che si apre con un frammento di una lettera di Kafka a Milena ("Poche cose sono sicure, ma questa è una, che non vivremo mai insieme, in una casa comune, corpo accanto a corpo, alla stessa tavola, mai, nemmeno nella stessa città…"), Il disegnatore di alberi parte, arriva e sta tutto in queste parole del frammento, dopo aver attraversato un percorso di scrittura che convince sotto ogni aspetto.

Da quando il mondo è finito ti scrivo con più regolarità
(ogni giro di luna).

Dico finito ma esagero.
Ogni cosa è al suo posto.
Ma sono i posti
che non ci sono più
che sono incasellati in un termitaio:
un favo abbandonato dalle api.


probabilmente
esiste un Ordine Conclusivo.
(Voglio dire che il mondo non è stato ammassato a caso).

Ma noi non siamo interessati a queste cose.
Noi volevamo affittare un monolocale
per avere qualche rapporto intimo (non proprio sessuale):
ad esempio lavarci reciprocamente i capelli e pettinarci
e poi scegliere i nostri vestiti secondo una logica
che a me piacerebbe definire
stringente.

Poi volevamo costruire una libreria in cucina. Un vero ricettario
perché secondo me nella vita non si dovrebbe fare altro che cucinare
anche se poi non si mangia quasi niente.

8 commenti:

  1. Questa poesia è qualcosa.

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  2. Una poetica interessante, che lascia traccia.

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  3. Mi piace. Uscirò con la mia muta di cani segugi in cerca.

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  4. Ho letto tutti i cinque libri citati nel brano introduttivo. Roberto Amato è un grandissimo autore, una perla rara della nostra letteratura.
    Subhaga Gaetano Failla

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  5. Poesia evocativa, divertente ma erudita...e chissà quante altre cose, mi verranno in mente, ancora...leggendo e rileggendo.

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  6. Le attitudini terrestri nel regno della Litweb

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