venerdì 16 gennaio 2015

La collana “Богатыри“ di Damocle edizioni dedicata ai classici e contemporanei della letteratura russa

Storie di collane micro #12

Di Damocle Edizioni ho già parlato in un paio di occasioni. La casa editrice veneziana è specializzata nella pubblicazione di tascabili in doppia lingua e libri d’artista, saggistica, poesia e teatro (è presente nel centro storico di Venezia con una propria libreria dove è possibile trovare una raccolta di libri in italiano, inglese, francese, tedesco, russo, lettone, portoghese e spagnolo, di cui molti cuciti a mano e in tiratura limitata).

La nuova collana “Богатыри“, a cura di Chiara Munerato, è dedicata ai classici e contemporanei della letteratura russa. Ogni libro è cucito a mano e presenta il testo a fronte russo-italiano. Riporto qui sotto alcune informazioni che ho ricevuto da Pierpaolo Pregnolato, che ringrazio.

La prima uscita è un testo inedito per l’Italia di Michail Bulgakov. 
Era maggio (Был май) è un racconto scritto nel 1934, ma pubblicato solo nel 1978. Il protagonista, cui non viene mai dato un nome, incontra casualmente un drammaturgo, Polievkt Eduardovič, che in modo un po’ scontroso gli dà delle dritte su una sua pièce. Tale incontro avviene in una Mosca primaverile, nel mese di maggio, appunto, e a fare da sfondo alla storia è il caos che in questa città regna sovrano. Il testo si focalizza sui sentimenti e le sensazioni del protagonista, che dalle memorie della moglie di Bulgakov scopriamo essere l’autore stesso. Il racconto è stato tradotto da Chiara Munerato e l’illustrazione in copertina è di Margarita Fjodorova.

"И исчез май. И потом был июнь, июль. А потом наступила осень. И все дожди поливали этот переулок, и, беспокоя сердце своим гулом, поворачивался круг на сцене, и ежедневно я умирал, и потом опять настал май."
"E maggio scomparve. Ci fu poi giugno, luglio. Quindi arrivò l’autunno. E tutte le piogge annaffiavano quel vicolo, il ciclo si chiudeva sulla scena, angustiando il cuore con il suo brusio, ed ogni giorno io morivo, e poi ancora venne maggio."

La seconda uscita è un testo di Fëdor Dostoevskij. Due suicidi (Два самоубийства) è un estratto dal Diario di uno scrittore, un compendio di memorie e riflessioni personali, redatto dall’autore a partire dal 1873. Due suicidi fu scritto nel mese di ottobre del 1876. Anche in questo caso la traduzione è di Chiara Munerato e l'illustrazione in copertina è di Margarita Fjodorova.

"...никогда нам не исчерпать всего явления, не добраться до конца п начала его. Нам знакомо одно лишь насущное видимо-текущее, да и то понаглядке, а концы и начала — это всё еще пока для человека фантастическое."
"...non ci sarà mai dato di esaurire un fenomeno nella sua interezza, di raggiungerne l’inizio e la fine. Conosciamo solo ciò che è presente, reale ed evidente, e per di più solo poco per volta, mentre la fine e l’inizio restano per l’uomo ancora qualcosa di fantastico."

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