Accanto ai ratti di "al cor gentil ratto s'apprende" con le loro poesie inedite, compare un altro animale per nominare uno spazio dove si ospitano traduzioni di poesia: lo stregatto o Gatto del Cheshire di Lewis Carroll. Ratti e stregatti, insomma. Adotterò pregiudiziali e faziosi criteri per vagliare proposte di traduzioni, anche nei casi di lingue totalmente sconosciute come russo, coreano o giapponese (insomma, mi baserò su un traballante concetto di fiducia). Il gatto qui sopra è un particolare del dipinto "San Girolamo nello studio" di Antonello da Messina. Al di là delle molteplici simbologie e caratterizzazioni dei gatti, da Antonello a Carroll (Dante non è tornato utile stavolta perché un po' li snobba), qui proviamo a stregarvi con nuove traduzioni facendo le fusa. L'augurio è incoraggiare la traduzione poetica che un po' latita, anche nelle generazioni più giovani, e che qualche stregatto un giorno possa precipitare altrove, anche in un libro se capita.
Dražen Katunarić
Nella terra di Crono
Versioni di Stefano Strazzabosco
(Le versioni che si propongono sono state realizzate dalle traduzioni inglese e spagnola degli originali croati.)
ordini
meticolosamente i giorni,
questi
giorni che da anni sono uguali e grigi,
come
sacchetti di lavanda violetta
li
spingi ai quattro lati del cassetto,
perché
non se li mangino le tarme
e
non li tocchi la decomposizione, né li disperda Crono,
e
quando finalmente li richiudi,
il
tempo che dormiva in silenzio
appare
come un cucciolo cieco
i tuoi fratelli corrono
i
tuoi fratelli corrono
nella
terra di Crono
ombre
intrecciate
i
loro passi sono già contati
giocano
giochetti tra di loro
nella
solitudine priva di parole
controllano
i messaggi
e
corrono di nuovo
i
tuoi fratelli non vogliono conoscere
né
dolore né gioia
né
odio né amore
corrono
senza fretta
allungando
i muscoli
con
movimenti uguali
hanno
i passi contati
i
tuoi fratelli sono diventati sordi
alle
parole che si pronunciano
si
tolgono gli auricolari
con
l’espressione sorpresa
muovono
la testa
nelle
tribolazioni del silenzio
i
tuoi fratelli corrono
controllano
i messaggi
e
corrono di nuovo
nella
terra di Crono
con
zainetti leggeri
d’indifferenza
sparsa
I
tuoi fratelli corrono
senza
toccarsi l’un l’altro
silenziosi,
seri e assenti
con
corone di luce crudele
hanno
i passi contati
e
le ombre allungate
non spegnete i cellulari
non
spegnete i cellulari
mentre
saltate il torrente
e
vi intrecciate i capelli con
le
foglie argentate dei faggi
nei
prati chiari del paradiso
potrebbero
chiamarvi voci di bimbi scomparsi
che
si dondolano sulle ruote dei mulini
nella
luce gentile dell’aldilà
tenendo
in mano un mazzetto di mimose
avvolte
in aghi di rosmarino
con
un ciuffo dorato
fiorellini
violetti
cresciuti
nei cieli
per
avvisarvi che tornano
Compilazione
Non
so da dove soffi
la
tramontana
per
vibrare così nei miei orecchi
da
sinistra o da destra
…the answer my friend
is blowing in the wind…
appoggiati
a me
e
ascolta la musica dell’estate
gli
uccelli sono vicini
il
loro nido è vicino al campanile
a
Lodève
senti
questa vecchia melodia nell’aria?
…che colpa ne ho
se il cuore è uno zingaro
e va
nell’estate
del 2010
ho
incontrato uno zingaro
con
la camicia nera
e
con un segno bianco sul cuoio capelluto
molte
donne hanno pianto
e
uomini timidi
quando
ha suonato l’organetto
…catene non ha,
il cuore è uno zingaro e
va…
il
cuore è dolciastro
sette
volte zuccherato con mandorle
non
lo pulirai
se
non incolli le dita tra il do e il fa
al
cuore non basta
catturare
il passato
vuole
impregnarlo un poco di vaniglia
e
consegnarlo all’oblio
…e si fermerà chissà…
…e si fermerà chissà…
sull’erba davanti alla
cattedrale
ti
sei sdraiato sul prato
illuminato
dal sole
e
hai sentito le campane.
Cantavano
la gente abbracciata.
I
campanili della cattedrale
dividevano
l’ombra.
Hai
riposato i tuoi piedi
devastati
dal viaggio
e
le campane sono entrate in te
come
il sole negli occhi.
Hai
affondato la faccia nell’erba
e
quando i rintocchi hanno smesso
hai
baciato la terra invece che le labbra.
Il
sole si è nascosto nelle nuvole
e
gli amanti si sono separati.
Sei
andato via pieno di risonanze
di
un’allegria lontana
che
non avevi mai provato prima.
pospremaš uredno te dane u
ladicu,
godinama sive i iste, kao
ljubičaste vrećice lavande
gurneš u četiri kuta, da ih
ne rastaču moljci,
ne dodirne trulež, ne rasipa
Kronos,
i u času kad ih konačno
zaključaš
vrijeme koje je spavalo u
tišini
proviruje van kao slijepo
mladunče
tvoja braća trče
tvoja
braća trče
u
zemlji Kronosa
koraci
im izbrojeni
sjene
združene
igraju
igrice za sebe
u
samoći bez riječi
provjeravaju
poruke
i
opet trče
tvoja
braća ne žele upoznati
ni
radosti ni tuge
ni
ljubavi ni mržnje
trče
bez većeg naprezanja
zategnutih
mišića
ravnomjernih
kretnji
koraci
im izbrojeni
tvoja
braća postala su gluha
za
izgovorene riječi
razvezuju
slušalice
iznenađena lica
kimaju
glavom
u
nevoljama tišine
tvoja
braća trče
provjeravaju
poruke
i
opet trče
u
zemlji Kronosa
s
laganom naprtnjačom
nabacana
prezira
tvoja
braća trče
ne
dotičući bokove laktovima
šutljivi,
ozbiljni, odsutni
s krunom bešćutna sjaja
koraci im izbrojeni
sjene oduljene
ne gasite mobitele
ne gasite mobitele
dok preskaču žuboreći potok
i zapliću kose u nježno
bukvino lišće srebrnih kora
na čistini rajske livade
nazvat će vas možda glas nestale djece
što njišu obrise vodenica
ukrug
s onkraja milosne svjetlosti
držeći u ruci granu mimoze
umotanu u iglice ružmarina
odrezan zlatni uvojak iz
kutijice
s ljubičastim cvjetićima
naraslim na nebu
i javljaju kad će se vratiti
kompilacija
Ne
znam odakle puše
tramontana
slijeva
il' zdesna
da
u ušima titrati
...the
answer my friend
is
blowing in the wind...
nasloni
se na moje rame
i
slušaj muziku ljeta
ptice
su blizu
gnijezde
se oko zvonika
u
Lodèveu
pa
razlijeću oko njega
dolje
srce odbija satove
snuje
o nemogućem
čuješ
li onu staru melodiju
u
zraku
...che
colpa ne ho
se
il cuore è uno zingaro e va
u
ljeto 2010-te
sreo
sam jednog Ciganina
u
crnoj košulji
s bijelim biljegom na tjeme n u
rasplakao
je mnoge žene
i
stidljive muškarce
kad
je svirao na harmonici
catene
non ha, il cuore è uno zingaro e va.
srce
je sladunjavo
sedam
puta zašećereno bademom
nećeš
ga očistiti
ne
ulijepiš li prste
između do i fa
srcu
nije dovoljno
da
otima protekle sate
želi ih
utopiti u malo vanilije
i
predati zaboravu
...e si fermerà chissà...
...e si fermerà chissà...
na travnjaku ispred katedrale
Legao
si na travu
obasjanu
suncem
i
slušao zvona.
Pjevala
su zagrljenim
ljudima.
Katedrala
je dijelila sjene
u
obliku tornjeva.
Odmarao
si skrhane noge
od
puta
a
zvona su ušla u tebe
kao sunce u oči.
Zagnjurio
si lice u travu
i
poljubio zemlju umjesto usana
kad
je zvonjava prestala.
Sunce je zašlo iza oblaka,
ljubavnici
se razdvojili.
Otišao
si pun zaostalih odzvona
neke
daleke radosti
koju
do toga časa nisi poznavao.
Dražen Katunarić (Zagabria, 1954) ha scritto poesie, saggi, romanzi, prose di viaggio,
articoli, opere teatrali. Laureato in Filosofia a Strasburgo e residente a
Zagabria, ha lavorato per anni in case editrici e riviste (“Lettre
internationale” – edizione croata; “The Bridge”; “The European Messenger”). Come
poeta ha pubblicato molti libri sia in patria sia all’estero: tra i primi
ricordiamo: Bacchus in marble
(1983), Psalms (1990), Glue for Nightingale (1998), Lyre/Delirium (2006), Chronos (2011), The Sign in the Shadow (2017). Tra i secondi: Ecclesia invisibilis (Selected
poems), Academia Orient.Occident, Bucurest, 2001; Isolomania (Selected poems), Albiana, Ajaccio, France, 2004; Cherries (Selected poems), Blue Aster
Press, N.Y., 2004; Kthimi i barbrogjenive,
Ditet e Naimit, Tetove 2007; Ciel/Terre,
L'Arbre à paroles», Amay, 2008; Le baume
du tigre, Mode Est-Ouest, Bruxelles, 2009 ; Die Bettlerin, Leykam, Graz, 2009; La mendiante, Mode Est-Ouest, Bruxelles, 2012; Cer/Pămînt,
Cronedit, Iaşi 2016; Poem efemer, Cronedit,
Iaşi,2016; La maison du déclin,
M.E.O. Editions, Bruxelles, 2017; Cronos,
Krivodol, Buenos Aires, 2017.
Ha
ricevuto molti premi, tra cui l’European Cicle Award per la Letteratura (1999)
e il Premio Balcanico per la Poesia (2015). Nel 1999 il Ministero della Cultura
Francese lo ha insignito del titolo di “Cavaliere delle Arti e della
Letteratura”.
Sue
poesie sono state tradotte in francese, tedesco, inglese, spagnolo, italiano,
ungherese, bulgaro, sloveno, macedone, albanese, corso.
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