mercoledì 7 marzo 2018

Poesie di Jorge Boccanera nella traduzione di Stefano Strazzabosco


Accanto ai ratti di "al cor gentil ratto s'apprende" con le loro poesie inedite, compare un altro animale per nominare uno spazio dove si ospitano traduzioni di poesia: lo stregatto o Gatto del Cheshire di Lewis Carroll. Ratti e stregatti, insomma. Adotterò pregiudiziali e faziosi criteri per vagliare proposte di traduzioni, anche nei casi di lingue totalmente sconosciute come russo, coreano o giapponese (insomma, mi baserò su un traballante concetto di fiducia). Il gatto qui sopra è un particolare del dipinto "San Girolamo nello studio" di Antonello da Messina. Al di là delle molteplici simbologie e caratterizzazioni dei gatti, da Antonello a Carroll (Dante non è tornato utile stavolta perché un po' li snobba), qui proviamo a stregarvi con nuove traduzioni facendo le fusa. L'augurio è incoraggiare la traduzione poetica che un po' latita, anche nelle generazioni più giovani, e che qualche stregatto un giorno possa precipitare altrove, anche in un libro se capita.


Jorge Boccanera
Parlano gli occhi di Nazim Hikmet
Versioni di Stefano Strazzabosco


Commento III

“Il pasto povero”
Acquaforte del 1904, Picasso

Seduti dalla stessa parte del tavolo
          Pedro prendeva Nora per la spalla,
ascoltavano la pioggia che leccava gli angoli
però non si guardavano.

Guardarsi era pensare abbiamo fame.


Commento X

Risuona / uno sparo nella notte: il poeta /
non / dorme / più.
Rafael Góchez Sosa

La gente qui ha nascosto i suoi rumori,
le sue maniere di far male,
ha incendiato i suoi nomi,
fucilato i vestiti,
messo a letto il suo sangue e i suoi saluti.

Come se non bastasse,
i cani della notte
portano il nome mio tra i denti.


Appunti

Io ti ricordo, madre,
come quando l’unica luce era la tua ombra.


Ricordo

Ieri
è una casa
che non ha più le porte.


Sul mestiere della poesia

Occorre incendiare la poesia
e poi cantare
con le ceneri utili


Solitudine

Nessuno.
Come dire:
tutti dall’altra parte.


Saggio sull’onestà poetica

Non è che i poeti mentano,
è che i bugiardi
vogliono fare poesia.


Confini

Il mio Paese
confina a nord con la Bolivia e il Paraguay,
a est con il Brasile, l’Oceano Atlantico e l’Uruguay,
a ovest con il Cile,
e Luisa
marcisce in una cella di due metri per uno.


Commenti

Due bambini che si guardano,
interrompono il mondo.


Scomparso I

Parlano e parlano
di loro
tutto il tempo.
Corre di bocca in bocca la parola
          disfatta.
Parlano e parlano
          di loro
          perché sanno
se tacciono
          che quel silenzio
          sanguina.


Quaderno del suicida

I miei piedi assomigliano a pale.
E la lingua e le mani hanno forma di pale.
Se mi guardassi allo specchio vedrei solo
una pala.

Tutto ciò che farò
avrà forma di fossa.


Illusione ottica

Il calabrone svola sul capo del gufo appollaiato
sul cappello della bambina che in sella
sul dorso del cavallo che galoppa sulla strada
polverosa.

Ma in realtà,
il calabrone, il gufo, la bambina e il cavallo, sono
figure immobili,
e l’unica cosa che corre, crudelmente,
       è la strada.


Il sogno che sogno

Avrà visto ciò che avrà visto,
con gli occhi cuciti al cuscino,
niente altro che un’ombra
con un anello d’oro.


Burlesque

Lei fa uno striptease per me solo.
Lei fa uno striptease per me.
Lei fa uno striptease.
Lei
tira fuori la lingua
che è la punta dell’iceberg.


Parlano gli occhi di Nazim Hikmet

Sulla mia mano,
la metà di una mela sta splendendo.
L’altra metà è su un tavolo a migliaia di
chilometri da qui.
È impossibile mordere questa metà
senza che dolga il vuoto.





Jorge Boccanera
Hablan los ojos de Nazim Hikmet


Comentario III

“La comida pobre”
Aguafuerte de 1904, Picasso

Sentados de un mismo lado de la mesa
          Pedro tomaba a Nora por el hombro,
escichaban la lluvia lamiendo los rincones
pero no se miraban.

Mirarse era pensar tenemos hambre.



Comentario X

Suena / un tiro en la noche: el poeta /
ya / no / duerme.
Rafael Góchez Sosa

La gente ha escondido sus ruidos,
sus modos de doler,
ha incendiado sus nombres,
fusilado su ropa,
puesto a dormir su sangre y sus saludos.

Por si esto fuera poco,
los perros de la noche
llevan mi nombre entre sus dientes.


Apuntes

Y te recuerdo, madre,
como cuando la única luz era tu sombra.


Recuerdo

Ayer,
es una casa
que se quedó sin puertas.


Del oficio de la poesía

Hay que incendiar a la poesía
y cantar luego
con las cenizas útiles


Soledad

Nadie.
Como decir:
todos del otro lado.


Ensayo sobre la honestidad poética

No es que los poetas mientan,
es que los mentirosos
quieren hacer poesía.


Límites

Mi pueblo
limita al norte con Bolivia y Paraguay,
al este con Brasil, el Océano Atlántico y Uruguay,
al oeste con Chile,
y Luisa,
se pudre en una celda de dos metros por uno.


Comentarios

Dos niños que se miran,
interrumpen el mundo.


Desaparecido I

Hablan y hablan
          de aquellos
          todo el tiempo.
Sigue de boca en boca la palabra
          deshecha.
Hablan y hablan
          de aquellos
          porque saben
si callan
          que ese silencio
          sangra.


Cuaderno del suicida

Mis pies parecen palas.
Y mi lengua y mis manos tienen forma de palas.
Si me viese al espejo vería sólo
          una pala.

Todo lo que yo haga
tendrá forma de fosa.


Ilusión óptica

El abejón aletea sobre la cabeza del búho parado
en el sombrero de la niña que camina
sobre el lomo del caballo que galopa por el camino
polvoriento.

Pero en verdad,
el abejón, el búho, la niña y el caballo, son
figuras inmóviles,
y el único que corre, salvaje,
                                       es el camino.


El sueño que sueño

Habráse visto lo que ha visto
con los ojos cosidos a la almohada,
nada más que una sombra
con un anillo de oro.


Burlesque

Ella hace un striptease para mí solo.
Ella hace un striptease para mí.
Ella hace un striptease.
Ella
saca la lengua
que es la punta del iceberg.


Hablan los ojos de Nazim Hikmet

Sobre mi mano,
la mitad de una manzana brilla.
La otra mitad está sobre una mesa a miles de
kilómetros de aquí.
Es imposible morder esta mitad
sin que duela el vacío.


Jorge Boccanera (Bahía Blanca, 1952), giornalista, saggista e poeta, è uno degli autori argentini più riconosciuti dei nostri giorni. Ha insegnato Letteratura e Giornalismo presso l’Università del Costa Rica e la Universidad Nacional de Lomas de Zamora (Argentina), e ha diretto i settimanali “Crisis” (Argentina), “Plural” (Messico), “Aportes” e Forja” (Costa Rica). Durante il periodo della dittatura (1976-1983) ha vissuto in Messico, per tornare nel suo Paese nel 1984. Attualmente dirige la Cattedra di Poesia Latinoamericana dell’Universidad Nacional de General San Martín, a Buenos Aires. 
La sua poesia, tradotta in molte lingue (inglese, francese, italiano, olandese, giapponese, ceco, portoghese, bulgaro, svedese, ungherese), è stata pubblicata in più di quindici raccolte e ha vinto numerosi premi, tra i quali ricordiamo il Premio Casa de las Américas di Cuba (1976), il Premio Internazionale di Poesia Camaiore (2008), il Ramón López Velarde (Messico, 2012) e il Gran Premio d’Onore della Fundación Argentina para la Poesía (2012). I testi che presentiamo sono tratti da Servicios de insomnio. Antología, Visor, Madrid 2005 e Marimba. Antología poética, Laberinto Ediciones, México 2011.

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