giovedì 10 maggio 2018

"Lettere ai genitori" di Claude Lévi-Strauss

Quote #19

"To repeat or copy the words of another, usually with acknowledgment of the source." Questo il verbo "to quote". Ma in italiano "quote" è il plurale di quota, parola che mi interessa soprattutto nel senso della misura di un'altezza o di un lato. Citando e contestualizzando minimamente passi importanti, cerco un modo assai svelto di dar notizia di libri significativi, possibilmente brevi. Stando breve, pure io.



Della casa editrice Il Saggiatore una caratteristica che a buon diritto si può ormai considerare una peculiarità è l'attenzione riposta nella pubblicazione di lettere. Come noto in Italia c'è Rosellina Archinto che sulla pubblicazione delle lettere ha costruito il concetto e il catalogo della propria casa editrice. Naturalmente vi sono altri editori che con attenzione altalenante pubblicano ora quel carteggio, ora quell'antologia di un epistolario, ora quell'intero corpus di lettere di un dato autore. A un occhio esterno, sembra però che Il Saggiatore abbia attivato una costola del proprio catalogo nella quale le lettere coabitano necessariamente accanto ai libri di narrativa, poesia o saggi di prim'ordine (per inciso, recentissima è la riproposizione de Lo spazio letterario di Maurice Blanchot, da tantissimo assente). È curiosa inoltre l'attitudine, opposta alla nostra storia editoriale, di rifiutare quasi il costrutto di collana all'interno di questa casa editrice, che non ricerca la segmentazione e la proliferazione di collane (in certi editori, persino piccoli, la "collanite" è una malattia ormai diffusa). Più o meno tutto il catalogo sta dentro una collana che si chiama "La cultura", con la variazione dimensionale data da "La piccola cultura" (più contenuto, in termini di titoli proposti, è il rilancio della collana "Le Silerchie", di cui si è già scritto in passato).

Dopo le lettere di Barthes, Mann, Proust, Joyce, Wilde, Poe, Mandela e la non trascurabile rosa musicale del catalogo con le lettere di Bartók, Šostakovič, Mahler, Mila, Nono o Toscanini compare anche questo recente Lettere ai genitori 1931-1942 di Claude Lévi -Strauss (pp. 422, euro 37, a cura di Monique Lévi-Strauss, traduzione di Massimo Fumagalli). Prima di dare qualche coordinata sul libro e riportarne un breve passo vorrei richiamare l'attenzione sul fatto che alle lettere Il Saggiatore non ha dedicato una collana specifica. Anno dopo anno la composizione del catalogo sembra ci suggerisca che le lettere rientrano a pieno titolo nel corpus di testi da considerare quando ci si avvicina all'opera di un dato autore. Mi sembra una posizione editoriale nitida, tra l'altro messa in pratica con la produzione di  libri e senza tanti proclami, manifesti o anticipazioni come va di moda fare oggi tra social o blog-ciclostile.

Il volume che Il Saggiatore ha dato alle stampe raccoglie e propone per la prima volta ai lettori italiani le lettere che l'antropologo dei Tristi tropici scrisse in un decennio chiave della propria vita e della storia mondiale, tra il 1931 e il 1942 (il 1931 è l'anno della laurea in filosofia). Sono anni terribili ma fervidi di viaggi e studi e la specola delle lettere consente di avvicinare lo studioso nei suoi passi di pensiero, nei momenti in cui si formano alcune delle idee importanti che costituiscono il suo lascito, tra cui quelle sulla parentela. Oggi - lo sappiamo - non è più un gran momento per lo strutturalismo e le sue diramazioni e da più parti si cerca di criticare, se non addirittura di abbattere, la sua eredità, la quale è tutt'altro che monolitica. La lunga battaglia tra storicismo e strutturalismo non è mai del tutto conclusa. Colui che forse suo malgrado è considerato un baluardo dello strutturalismo, nelle diramazioni dell'antropologia, resta una lettura difficilmente trascurabile, anche per comprendere tutta una serie di pensatori e scrittori che a lui, nel Novecento, ha fatto continuo ritorno. La lettera che si propone è abbastanza breve e più che altro funge da spia di un interessante nucleo di missive partite da Strasburgo durante una parentesi militare.



S 11
Caserma Stirn
158º reggimento di fanteria
Strasburgo, sabato [novembre 1931]
Cari tutti e due: che gioia, domani esco! Abbiamo inscenato una breve commedia ridicola: tutta la compagnia che sfilava per il saluto al Capitano. Solo una quarantina sono stati trattenuti per garantire il picchetto antincendio. Ma riprendo il racconto dall’inizio. Ieri, vera giornata militare: appello alle 7 con armi ed elmetto per una marcia annullata alle 7 e 05 a causa di una rivista in divisa 2, ritirata la sera prima, con tutti i bottoni da sostituire e nemmeno uno da mettere! Ritiriamo i bottoni regolamentari alle 8. La rivista è alle 9, e dobbiamo scucirne e ricucirne trentasei! Alle 8 e 05 chiamati in magazzino per ritirare dei guanti di lana, della cera e del sapone. Trattenuti ad aspettare fino alle 9, ora della rivista; corsa terribile e finalmente alle 10 la rivista può iniziare, ma in quale stato! Impossibile ricordarmi delle occupazioni del pomeriggio… Ah sì! Un’altra rivista, ma questa volta fatta dal Capitano. Stamane esercitazione in cortile, nel pomeriggio rivista (di nuovo) e conferenza dell’ufficiale medico sulle malattie veneree – tenuta con una voce talmente flebile che non ho sentito nulla. Ricevuti due inviti a colazione: del Generale e di Coralie. Accettato il primo (ricevuto per primo) e spiegato a Coralie che andrò subito dopo colazione. Dimentico subito ogni cosa, non appena ho finito di farla; questa vita mi scivola addosso automaticamente, e a ogni ora non so che cosa ho fatto l’ora precedente. Tanto meglio! Ho cambiato camerata per quella degli allievi caporali. Grande, siamo sedici, ma più comoda (c’è anche un tavolo). Ho persino fatto una partita a bridge, poco fa.
Contento di sapere che Papà sta meglio. No, Mamma, inutile mandarmi i giornali prima di avere una stanza. Se solo potessi trovarla domani! Non c’è acqua da due giorni. Bisognerà che compia dei prodigi per riuscire a radermi! Dovrò quindi abbreviare la lettera di conseguenza.
Cercherò domani di darvi mie notizie,
Claude

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