lunedì 13 ottobre 2014

"Balena" di Roberta Durante

Della poesia di Roberta Durante mi è già capitato di parlare altre due volte. Stavolta mi limito a dare notizia di questo libro appena uscito, Balena (Edizioni Prufrock spa, pp. 46, euro 10), a mostrarne l'innovativo booktrailer in chiusura di post e ad affermare che non avrebbe senso, per un libro che presenta un numero contenuto di testi, pubblicarne online un terzo o addirittura la metà, come fanno alcuni lit-blog, senza porsi troppi problemi nei confronti di chi i libri pensa anche a venderli. E colgo l'occasione per dire che va preservata una considerazione per il lavoro editoriale che passa anche attraverso queste forme d'attenzione: non è possibile che per pubblicare due testi di un libro di Mondadori si debbano fare richieste macchinose, mentre per pubblicare 11 testi di un libro che ne contiene 21 di un cosiddetto "piccolo editore" nessun autore di blog si ponga mai l'interrogativo se quello che sta facendo è un'azione opportuna. Il confronto non regge. Da qualche parte c'è qualcosa che non va. E non sto intraprendendo leziosi discorsi di copyright. Alcuni problemi dell'editoria in Italia inizieranno forse a sciogliersi quando abbandoneremo aggettivi dimensionali davanti alla parola "editore" e torneremo a parlare di chi editore prova a esserlo davvero e chi fa finta di esserlo, scoprendo la differenza tra chi "stampa e distribuisce" libri e chi "fa e progetta" ancora i libri. Certo, la dimensione conta sempre. Ma nell'editoria il problema dimensionale inizia un po' a rompere le scatole e forse la sua centralità è pure ad un punto di non-ritorno, quantomeno di messa in discussione. L'editoria è più un fatto di logistica nel senso più basso e più alto del termine. 

Ma questi discorsi sono una palla. Le poesie di Roberta Durante invece non sono pallose, anzi, ed è bella la palla in copertina con la balena ocra dentro. Se con il primo libro, Girini, si percepiva un orecchio già pronto ad accogliere rivelazioni sonore, se con il recente Club dei visionari si intuivano anche l'occhio e l'iride dell'autrice capaci di credere in quel che non vedevano e di vederlo addirittura meglio, in questa sgusciante nuova prova salutiamo un libro dove il cinematografico montaggio ritorna a essere centrale e ad aggiungersi come nuovo occhio. Vi lascio al booktrailer. Se volete farvi un'idea dei testi, una piccola scelta è apparsa qua

1 commento:

  1. bellissimo nel trailer il contrasto tra il vinile e gli aggeggi in plastica che girano. giorgio

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