"Leggere una Grande Guerra" #8
"Leggere
una grande guerra" intende essere il breve spazio in cui segnalo dei
libri sulla Prima guerra mondiale. Il quinquennio 2014-18 coincide con
un lungo periodo di celebrazioni, commemorazioni ed eventi a livello
internazionale. Segnalare semplicemente dei titoli di libri, brevi o
meno brevi, passati o attuali, reperibili o non reperibili, italiani o
stranieri, può essere un buon antidoto contro le fanfare e i tromboni
che stanno pericolosamente giungendo un po' da ogni parte. Le
segnalazioni saranno sintetiche, poco più di una scheda bibliografica.
(In coordinamento con World War I Bridges).
La collana che l'editore Skira dedica alla narrativa ha recentemente ospitato quattro testi che ricadono nel corpo di scrittura che Stefan Zweig ha dedicato al primo conflitto mondiale, scrivendone sia in presa diretta sia a distanza di anni. Il libro s'intitola Il mondo senza sonno (pp. 112, euro 12). Il racconto che dà il titolo al volume, Die schlaflose Welt, è una ricostruzione della sensazione stremante di allerta continua che interviene persino nel ciclo sonno-veglia. Episode am Genfer See è il racconto dell'odissea inutile di un prigioniero russo che finisce sulle sponde del lago di Ginevra, in un paese neutrale pertanto, e del suo suicidio nel lago. Il terzo racconto (Der Zwang), L'obbligo, è un mirabile tentativo di fissare in prosa il dissidio che segue una chiamata alle armi, tra l'istinto di diserzione (alimentato anche dai famigliari) e l'accoglimento di una costrizione e un obbligo al quale, quasi misteriosamente, si sente di non poter più fuggire. Fu questo in effetti un dissidio ricorrente in molti uomini che partirono per il fronte e conosciamo letterature e stratagemmi che riguardano tanto l'accettazione della guerra quanto la diserzione. Il volume di Skira si chiude con un reportage giornalistico uscito sul "Berliner Tageblatt" nel 1928 e dedicato alla città belga che ha dato il nome al gas dell'iprite, Ypres. A dieci anni dalla fine della guerra Zweig intravede già quel fenomeno speculativo legato alle sciagure belliche. Forse non è un fenomeno nuovo e magari vi erano forme di turismo bellico simili già in precedenza, immagino con Napoleone e i luoghi delle sue campagne e battaglie. Per stare allo sviluppo di questo fenomeno in Italia è sufficiente prendere in mano una guida del Touring Club degli anni Venti e Trenta.
(Il primo racconto del volume si può leggere anche qui.)
appena concluso questo libro, consiglio consiglio vivamente. laura
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