Le note critiche del premio letterario "Anna Osti"
Secondo appuntamento della miniserie di cinque post dedicati alle note critiche ai libri premiati o segnalati all'ultima edizione del premio letterario Anna Osti. Ringrazio i promotori del premio e i singoli autori di queste note. Ospito oggi il testo che Luca Rizzatello ha scritto per I fiori dolci e le foglie velenose di Mariagiorgia Ulbar (Firenze Libri, 2012).
Alfred Tarski ha scritto che la formulazione “la neve è bianca”
è vera se e solo se la neve è bianca. Il
libro I fiori dolci e le foglie velenose, di Mariagiorgia Ulbar, porta
con sé il lettore attraverso la doppia dimensione del tempo del vissuto
biografico, che è dato, e del tempo della lettura, che si illumina passo dopo
passo. Superficialmente, si potrebbe ridurre il processo di analisi a questo: è
possibile scrivere la verità? La vocazione per una scrittura di viaggio,
immersiva e frenetica (p. 49, […] e viene il sonno o è la fantasia | di
calpestare orti e stazioni della metro | foglie e rotaie senza differenza |
perché c’è da intendere in ogni luogo | una casa per me, il centro per partire),
unita a una immaginazione analogica (p. 58, […] Ma oggi i pioppi hanno
iniziato | a nevicare, | oggi in strada hanno esposto cassette | di pesche un po’ dure | e si sono
aggregati | gli atomi di infanzie e di morti, | nel momento giusto, oggi.),
produce una qual certa alterazione del senso del tempo e dello spazio (p. 81,
[…] Cent’anni fa non amavo | il ribrezzo scivoloso delle bave. | Ora è
meglio | questo sporco che facilita l’andare | e disegna tratti scuri |
asciugandosi sul muro.), fino a mettere in discussione una definizione
perentoria di cosa sia vivo e cosa invece no (p. 51, Perché poi la
differenza è tutta questa | ci sono i vivi e i morti e si distinguono | nel
ridere nel bere e nel mangiare | nel non riuscire a dormire | che è la massima
espressione di vivezza. | Tanti troppi dormono | e hanno mandato i cani a
ricercarli | ma i cani uggiolano davanti al sonno | e poche volte hanno
abbaiato in segno di risata.), e in questo sta una forma di aderenza al
senso soggettivo, tanto di chi scrive quanto di chi legge, determinando n
verità. Agostino d’Ippona, nel De natura et gratia, ha scritto
che se noi non l'avessimo sperimentato e lo
sentissimo raccontare in terre dove non fosse mai accaduto, senza dubbio
diremmo con aria di scherno e forse con le medesime parole di lui: "È
assurdissima la necessità del dolore per far sparire il dolore di una
piaga".
Luca Rizzatello
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