martedì 2 dicembre 2014

Mariagiorgia Ulbar, "I fiori dolci e le foglie velenose"

Le note critiche del premio letterario "Anna Osti"











Secondo appuntamento della miniserie di cinque post dedicati alle note critiche ai libri premiati o segnalati all'ultima edizione del premio letterario Anna Osti. Ringrazio i promotori del premio e i singoli autori di queste note. Ospito oggi il testo che Luca Rizzatello ha scritto per I fiori dolci e le foglie velenose di Mariagiorgia Ulbar (Firenze Libri, 2012).

Alfred Tarski ha scritto che la formulazione “la neve è bianca” è vera se e solo se la neve è bianca. Il libro I fiori dolci e le foglie velenose, di Mariagiorgia Ulbar, porta con sé il lettore attraverso la doppia dimensione del tempo del vissuto biografico, che è dato, e del tempo della lettura, che si illumina passo dopo passo. Superficialmente, si potrebbe ridurre il processo di analisi a questo: è possibile scrivere la verità? La vocazione per una scrittura di viaggio, immersiva e frenetica (p. 49, […] e viene il sonno o è la fantasia | di calpestare orti e stazioni della metro | foglie e rotaie senza differenza | perché c’è da intendere in ogni luogo | una casa per me, il centro per partire), unita a una immaginazione analogica (p. 58, […] Ma oggi i pioppi hanno iniziato | a nevicare, | oggi in strada hanno esposto cassette  | di pesche un po’ dure | e si sono aggregati | gli atomi di infanzie e di morti, | nel momento giusto, oggi.), produce una qual certa alterazione del senso del tempo e dello spazio (p. 81, […] Cent’anni fa non amavo | il ribrezzo scivoloso delle bave. | Ora è meglio | questo sporco che facilita l’andare | e disegna tratti scuri | asciugandosi sul muro.), fino a mettere in discussione una definizione perentoria di cosa sia vivo e cosa invece no (p. 51, Perché poi la differenza è tutta questa | ci sono i vivi e i morti e si distinguono | nel ridere nel bere e nel mangiare | nel non riuscire a dormire | che è la massima espressione di vivezza. | Tanti troppi dormono | e hanno mandato i cani a ricercarli | ma i cani uggiolano davanti al sonno | e poche volte hanno abbaiato in segno di risata.), e in questo sta una forma di aderenza al senso soggettivo, tanto di chi scrive quanto di chi legge, determinando n verità. Agostino d’Ippona, nel De natura et gratia, ha scritto che se noi non l'avessimo sperimentato e lo sentissimo raccontare in terre dove non fosse mai accaduto, senza dubbio diremmo con aria di scherno e forse con le medesime parole di lui: "È assurdissima la necessità del dolore per far sparire il dolore di una piaga".

Luca Rizzatello

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