lunedì 8 ottobre 2018

4 poesie in anteprima da "Bitter Bites from Sugar Hills" di Sara Fruner

Una poesia da #72


"only the deepest pitch / churns out / the purest light". La proposta di oggi contiene in realtà più di una poesia, da un libro in inglese scritto da Sara Fruner e che si intitola Bitter Bites from Sugar Hills (pp. 108, $12.00, disponibile dall'11 dicembre 2018, si veda qui). La copertina è quella che vedete accanto, con un'opera di Patricia Brett del 2018 ("The Poet's Window", acquarello e grafite su carta). L'autrice è nata a Riva del Garda (Trento) nel 1978, si è laureata in lingua e letteratura inglese. Ha lavorato come traduttrice nell'ambito editoriale, principalmente per il gruppo Giunti. Si è interessata all'opera di Dionne Brand, Monique Truong, Sello Duiker, Raj Rao e Don McKay. Dopo aver lavorato all'Italian Cultural Institute di Los Angeles in 2007, come insegnante d'inglese all'Istituto Accademico per Interpreti e Traduttori di Trento (ISIT), nel 2016 è giunta a New York dove insegna lingua italiana al Fashion Institute of Technology e al Mercy College. Ricordo questo perché lei stessa afferma che quel posto tra inglese e italiano è ciò che chiama "casa". Questa torsione tra due lingue è quanto si può inseguire in questo libro di poesia, in passaggi come "the world is one thing / hard as the distance / between a nod and a no" che sembrano sfidare qualsiasi tentativo di traduzione o "autotraduzione" (di qui le non scontate scelte nelle traduzioni dell'autrice proposte dopo i testi). Il titolo del libro, contrastato e diviso tra il significato di "bitter" e quello di "sugar", riporta al luogo dove una vita si è insediata ed è al contempo un canto di New York. Buona lettura.


4 testi da Bitter Bites from Sugar Hills di Sara Fruner (Bordighera Press, 2018)


SPRING NOW


wearing pink air
as a balaclava
and first concocting
then humming
a crispy war cry
it is sabotaging winter
heading to outshine

criminal and terrorist
the only legitimate
green card holder
has entered the country
smuggling in a cargo
of color and wonder



A STAIN


on your way home
after a day of scorn
missed chances
or simple jokes
you overlook
the bare foot
the dope eye
of a human being
duping her demons
in an red old top

on the pillowcase
framing your head
in your night oeuvre
a stain
is getting closer



CITY RULES


the city has plans
you would never figure
wits you will soon discover
it fools you around
by dropping a psychic
where a bar used to be
and a vet on a ring of skunk
if it feels oddly eccentric

the city feasts on blood
after killing a family diner
for a big department store
it wrapped the scene
in national tissue paper
while chocking the gore
with silver caricature

then all of a sudden
when you’ve fallen
from such heights
that even clouds
are afraid to tell
let alone sail
when your heart
is a shipwreck
and the world
a remote coast
the city picks you up
straightens your rags
kisses salty tracks
off of your cheeks
and sends you back
to your new old self
by bursting
just simply
into a blue noon
or a jazz thing



DEDUCTION


if you believe
pouring plastic
into a wrinkle
will fight age
shut the bird of beauty
into a safe cage
you will most likely
feel at ease
roaming around
an empty archive
or nod in assent
at pages of history
written in white



Primavera adesso

con addosso aria rosa/a mo’ di passamontagna/e prima complottando/poi sussurrando/un acuto grido di guerra/sta sabotando l’inverno/diretta a brillare

criminale e terrorista/l’unica legittima titolare/di carta verde/è entrata nel paese/contrabbandando un cargo/di colore e meraviglia


Una macchia

rincasando/dopo un giorno di scherno/occasioni mancate/o banali battute/trascuri il piede scalzo/l’occhio tossico/di un essere umano/che inganna i suoi demoni/in un vecchio top rosso sulla federa/che t’incornicia la testa/nella tua opera notturna/una macchia/si avvicina


La città sovrana

la città ha progetti/che non intuiresti mai/astuzie che presto scoprirai/ti beffa/piantando una medium/ laddove prima c’era un bar/e un veterinario sopra un giro di skunk/se vuol fare l’eccentrica

la città banchetta sul sangue/dopo aver ucciso un diner per famiglie/per far posto a un grande magazzino/avvolgendo la scena/con velina nazionale/soffocando lo splatter/in farsa d’argento

poi d’un tratto/quando sei caduto/da tali altezze/che persino le nuvole hanno paura di dire/figurarsi navigare/quando il tuo cuore è un naufragio/e il mondo una costa lontana/la città ti tira su/ti sistema gli stracci/a baci ti porta via/dalle guance le righe di sale/e ti rispedisce/al tuo vecchio nuovo io/erompendo/come niente fosse/in un mezzogiorno azzurro/o in un amore di jazz


Deduzione

se credi/che versare plastica/in una ruga/contrasterà l’età/rinchiuderà l’uccello della bellezza/in una gabbia sicura/assai probabile che ti andrà bene/gironzolare per un archivio vuoto/o annuire concorde/a pagine di storia scritte in bianco


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