Leggere una Grande Guerra #1
"Leggere
una grande guerra" intende essere il breve spazio in cui segnalo dei
libri sulla Prima guerra mondiale. Il quinquennio 2014-18 coincide con
un lungo periodo di celebrazioni, commemorazioni ed eventi a livello
internazionale. Segnalare semplicemente dei titoli di libri, brevi o
meno brevi, passati o attuali, reperibili o non reperibili, italiani o
stranieri, può essere un buon antidoto contro le fanfare e i tromboni
che stanno pericolosamente giungendo un po' da ogni parte. Le
segnalazioni saranno sintetiche, poco più di una scheda bibliografica.
(In coordinamento con World War I Bridges).
Incomincio con un'antologia poetica, anche se poi non credo tornerò molto sulla poesia all'interno di questo nuovo spazio di segnalazioni. (Sarà probabile che stazioni su narrativa e saggistica.) Mi è capitato di sfogliare e leggere qualche antologia straniera di poesia della Prima guerra mondiale, tuttavia credo che in Italia siamo fortunati a poter contare sul lavoro svolto da Andrea Cortellessa e intitolato Le notti chiare erano tutte un'alba (Bruno Mondadori, pp. 528, euro 15, prefazione di Mario Isnenghi; è un libro che sembra ancora in commercio, anche se probabilmente inizia a essere di scarsa reperibilità e si auspica sicuramente una nuova edizione). L'antologia apparve in occasione degli ottant'anni dalla fine del conflitto, nel 1998. Oltre ad essere un'antologia ricca, esaustiva e attenta a tutte le voci che si sono confrontate col tema anche a distanza di anni (vedi il caso di Andrea Zanzotto e de Il Galateo in bosco), c'è da dire che l'impianto scelto allora dal giovane critico regge benissimo negli anni. Per questo penso, quasi vent'anni dopo, che siamo fortunati e che non credo che in Europa si trovino antologie simili. L'interesse per un volume del genere è pertanto duplice: da un lato troviamo radunata la migliore poesia italiana della Grande Guerra e dall'altro troviamo ampi spazi critici che intervallano i testi, veri e propri contributi, ricollocati in percorsi di lettura capaci di sintetizzare le linee di forza di quella scrittura poetica. Quest'antologia ha riempito un vuoto e lo sta tuttora eccellentemente occupando.
STRACCI DI NEBBIA LENTI
di Camillo Sbarbaro
Stracci di nebbia lenti
e cenere d'ulivi.
Quasi a credere stenti
che vivi.
È la pioggia una ninna-
nanna di triste fanciulla;
al corpo che giace
la terra, una culla.
Romano di Ezzelino, 1918
(Qui il post relativo alla nuova edizione dell'antologia uscita nel giugno 2018 per Bompiani).
questa è una poesia molto bella perchè in poche righe racchiude l'epoca. Mi è piaciuta molto!!!
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