Riletture di classici o quasi classici (dentro o fuori catalogo) #25
ADLESTROP
Sì, mi ricordo di Adlestrop, del nome,
Perché in un caldo pomeriggio il treno
Diretto vi fece una sosta imprevista.
S'era agli ultimi giorni di un bel giugno.
Un fischio, poi qualcuno si schiarì
La gola. Ma nessuno se ne andò
Dalla nuda piattaforma, nessuno
Salì e fu solo Adlestrop: un nome,
E salici e tanta erba profonda
E la regina dei prati e i covoni
di fieno così fermi e solitari
Come le nubi alte nel cielo estivo.
Per un istante cantò vicinissimo
Un merlo e gli risposero indistinti
Più e più lontano poi tutti gli uccelli
Delle terre di Oxford e di Gloster.
(da Poesie, 1917 - Traduzione di Attilio Bertolucci)
ADLESTROP
Yes. I remember Adlestrop
The name, because one afternoon
Of heat, the express-train drew up there
Unwontedly. It was late June.
The steam hissed. Someone cleared his throat.
No one left and no one came
On the bare platform. What I saw
Was Adlestrop—only the name
And willows, willow-herb, and grass,
And meadowsweet, and haycocks dry,
No whit less still and lonely fair
Than the high cloudlets in the sky.
And for that minute a blackbird sang
Close by, and round him, mistier,
Farther and farther, all the birds
Of Oxfordshire and Gloucestershire.